VIOLENZA SESSUALE SU MINORE: REATO PRESCRITTO DOPO 15 ANNI DI UDIENZE

20 Novembre 2019 07:06

Regione - Cronaca

AVEZZANO – Quindici anni nel limbo in attesa di una sentenza su una preseunta violenza sessuale nei confronti di un ragazzo, all'epoca minorenne, ma il processo oggi si chiude senza un colpevole, con il reato finito in prescrizione.

Il colpo di scena è arrivato all’udienza conclusiva, che si è tenuta davanti al collegio del tribunale di Avezzano presieduto dal giudice Maurizio Sacco. Erano previste le discussioni finali per poi passare alla sentenza. Ma il pubblico ministero ha evidenziato che il reato di violenza sessuale non aggravata era ormai prescritto.





La vicenda risale al 2004 e si è comsumata all'interno di un bar di paese della Marsica, un luogo familiare, punto di ritrovo di giovani e anziani, così come accade nei piccoli paesi dove si conoscono tutti. Quella sera un 49enne, dopo aver avvicinato il ragazzo con la scusa di procurargli alcol e droga, avrebbe abusato del minorenne che il giorno dopo ha presentato denuncia dopo essersi confidato con i genitori.

A quel punto sono scattate le indagini che hanno portato al processo che, tra lungaggini e rinvii, si è trascinato fino ad oggi.





Il 49enne doveva rispondere di diversi reati tra cui quelli di spaccio e violenza privata ma per la prima di queste accuse è arrivata invece l’assoluzione. Il reato è stato derubricato ed è stata esclusa l’aggravante della somministrazione di sostanze stupefacenti al ragazzino in quanto, secondo quanto emerso dall’istruttoria la droga, tre dosi di cocaina e una di ecstasy, era stata assunta autonomamente dal giovane. 

“Si tratta di un episodio terribile – dice ad Abruzzoweb l'avvocato della parte civile Carla Vicini – che dovrebbe porre ancora una volta all'attenzione l'assunto per cui processi del genere non debbano essere prescritti. Questa è l'indegna conclusione di una vicenda dolorosa i cui effetti continueranno a perseguitare il ragazzo per il resto della vita. Su questo tema c'è ancora tanto da fare, occorre affrontare seriamente la questione se vogliamo che venga finalmente fatta giustizia”.

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