VIAGGIO NEL CRATERE/39. IL SINDACO RISI: ''FAR RIENTRARE PRESTO LA GENTE''

VIAGGIO NEL CRATERE: COCULLO, NIENTE ZONA ROSSA E NIENTE MAP

di Sara Ciambotti

24 Aprile 2012 08:03

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

COCULLO – Non ha avuto bisogno dei Map (Moduli abitativi provvisori), il paesino di Cocullo, in provincia dell’Aquila, colpito dal terremoto in maniera più lieve rispetto agli altri.

Gli abitanti, appena 290 persone che purtroppo, però, hanno visto infrangere i tesori del proprio territorio, quali le tre chiese, Madonna delle Grazie, Santa Maria in Campo e San Domenico e la torre medievale.

Proprio la chiesa di San Domenico, quella che ha portato Cocullo a fare il giro del mondo, con la celeberrima festa dei serpari.

AbruzzoWeb ha ascoltato il sindaco del paese, Nicola Risi, per scoprire quali danni ha portato il terremoto e come si sta muovendo l’amministrazione comunale per risolverli.

Quante vittime e quali danni ha fatto il terremoto?

Per fortuna a Cocullo non ci sono state vittima e i danni causati dal terremoto, rispetto ad altri paesi, non sono stati  molti. Abbiamo dovuto mettere in sicurezza tutte e tre le chiese del paese e la nostra torre medievale. I problemi maggiori, purtroppo, li hanno avuti i privati.





Com’è stata risolta l’emergenza abitativa?

L’emergenza è stata risolta con l’autonoma sistemazione, abbiamo avuto la fortuna di avere alcune case da poter affittare e abbiamo risolto così. Per questo motivo non sono stati necessari i Map.

Quali sono le condizioni della zona rossa?

Non abbiamo mai avuto una zona rossa, neanche dopo il terremoto. Fortunatamente i danni non sono stati molti, quindi ci siamo limitati a transennare gli edifici pericolanti del centro storico. In tre anni abbiamo potuto ristringere le parti transennate, due delle tre chiese che erano pericolanti sono state ristrutturate e riaperte al pubblico, adesso rimane la terza chiesa, quella principale e la torre. Stiamo dando la priorità di lavoro agli edifici privati che sono “E”.

A che punto è il piano di ricostruzione nel suo comune?

Abbiamo già adottato un piano, che sta facendo il suo lavoro. Abbiamo diviso il territorio di Cocullo in tre parti, la prima parte è stata già messa a posto, mancano le restanti due.





A oggi qual è il problema più urgente da affrontare?

Far rientrare le persone nelle loro case. Siamo riusciti a far rientrare le persone residenti in case classificate “A”, “B” e “C”, adesso mancano le “E”. Sono circa una quindicina di persone.

Cosa vorrebbe dire al commissario per la ricostruzione?

Ogni volta che siamo andati a parlare con il commissario Chiodi siamo sempre stati ricevuti e abbiamo sempre potuto esprimere il nostro pensiero. A parte la confusione iniziale, che è anche abbastanza logica, non ho niente da recriminare.

Quanto ci vorrà per ricostruire il suo paese?

Questo non lo possiamo sapere. Per quanto riguarda i lavori pubblici è stato accordato il piano per ricostruire la torre ed entro l’estate dovrebbero partire i lavori. Per quanto riguarda i privati i tempi si sono un po’ allungati rispetto a quanto ci aspettavamo. Hanno accettato i finanziamenti per la ristrutturazione delle case “E”, e pensiamo che entro la fine dell’anno le persone potranno rientrare a viverci. Diciamo che entro un paio di anni dovremmo risolvere i problemi più urgenti, ma stabilire una tempistica è impossibile.

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