VASTO: ALLARME NUOVO IMPIANTO RIFIUTI A RIDOSSO DELLA RISERVA DI PUNTA ADERCI

di Azzurra Caldi

2 Agosto 2018 07:30

Chieti - Cronaca

VASTO – Un impianto di stoccaggio di combustibile da rifiuti solidi da 45 mila tonnellate l'anno che si affaccia sulla Riserva naturale di Punta Aderci. 

È stato pubblicato sul sito del Comune di Vasto l'avviso per la Vinca (valutazione di incidenza ambientale) sul progetto, presentato dalla società Ecoexport Srl di Gavardo (Brescia), del nuovo impianto che dovrebbe sorgere nell'area industriale di Punta Penna, a pochi passi dalla riserva naturale, in prossimità del Sito di interesse comunitario (Sic).

Ed è proprio per la vicinanza alla Riserva, sottoposta a vincolo idrogeologico, che si estende dalla spiaggia di Punta Penna, che è stato necessario avviare la Vinca.
 
Il termine ultimo per presentare osservazioni alla procedura è fissato per il 13 agosto alle ore 13. Secondo il progetto presentato dalla Ecoexport, nell'impianto verrà eseguito lo “stoccaggio temporaneo” di combustibile da rifiuti solidi: “tali rifiuti – si legge nel documento – saranno depositati e movimentati all'interno del capannone industriale esistente e poi avviati a spedizione navale presso la limitrofa area portuale di imbarco”, e verranno pertanto bruciati all'estero.





“Immaginiamo il via vai di camion, altro fattore impattante, a ridosso di questo paradiso – dice Augusto De Sanctis, del Soa (Stazione ornitologica abruzzese) -. Anche se la società rassicura che verranno rispettati i parametri imposti dai limiti di legge, un nuovo campanello d'allarme si aggiunge a quelli già scattati per diversi altri progetti, sempre a ridosso della Riserva, uno degli angoli naturalistici più suggestivi d'Abruzzo”.

Ultimo, in ordine di tempo, quello proposto dalla Eco Fox Srl per l'installazione di una colonna di distillazione del biodiesel con un generatore di vapore alimentato a metano. Al progetto è stato contestato, dagli ambientalisti, un consistete aumento delle emissioni in atmosfera e nello scarico idrico.

In particolare, come evidenziato dalla Soa (Stazione ornitologica abruzzese), si parla di un incremento di emissioni pari al +18 per cento per le polveri, +28 per cento degli ossidi di azoto, un 25 per cento degli ossidi di zolfo e un 29 per cento per il monossido di carbonio. In termini di qualità, un aumento di quasi 9 tonnellate l'anno per gli ossidi di azoto (da 30,79 a 39,49). Anche per quanto riguarda le emissioni allo scarico idrico quasi tutti i parametri mostrano un aumento del 20 per cento rispetto alla situazione esistente. 





E ancora il progetto per la realizzazione di un cementificio a freddo, il cui iter autorizzativo, a seguito del ricorso di Legambiente e Wwf, è fermo in attesa della sentenza del Tar. Le associazioni ambientaliste hanno deciso di agire contro il parere positivo alla Valutazione d’Incidenza Ambientale dell’ufficio urbanistica del Comune di Vasto. L’idea di creare un cementificio spunta tra il 2003 e il 2004. 

Il 13 giugno 2013 la Provincia di Chieti rilascia un’autorizzazione alle emissioni in atmosfera alla società Vastocem Srl, senza però una preventiva valutazione di incidenza ambientale. Quest’ultima viene richiesta dal Comune di Vasto attraverso un ricorso al Tar di Pescara. Il Comune di Vasto ottiene l’annullamento del provvedimento provinciale. La società Escal, subentrata alla Vastocem, impugna davanti al Consiglio di Stato la sentenza del Tar e presenta lo studio di incidenza. E a gennaio di quest'anno arriva il parere positivo dall’ufficio Urbanistico del Comune di Vasto. 

“Attualmente stiamo studiando il progetto della Ecoeport ma è ovvio – aggiunge De Sanctis – che ci sarà un incremento delle emissioni in aria e che dovremmo lavorare alla riduzione soprattutto in un'area che non può sopportare questi livelli di pressione antropica”.

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