VACANZA ROVINATA DA ”GARA DI PANCIATE”: COSTA CROCIERE DEVE RISARCIRE TERAMANO

di Alessia Centi Pizzutilli

19 Settembre 2018 16:15

Teramo - Cronaca

TERAMO – La nota compagnia Costa Crociere è stata condannata dal giudice Anna Lissoni al risarcimento di circa 3 mila euro, per “danno da vacanza rovinata”, nei confronti di un uomo di Teramo, O.G., e di sua moglie. 

La sentenza del giudice di pace, la numero 577 del 4 settembre 2018, si riferisce a fatti accaduti nell’agosto del 2013, quando l’uomo, a bordo della Costa Serena, considerata una delle navi più belle al mondo, con itinerario Civitavecchia, Olbia, Ibiza, Palma di Majorca, Marsiglia e Savona, si è fatto convincere dagli animatori a partecipare alla “gara di panciate”, che consiste nel tuffarsi in piscina cercando di sollevare quanta più acqua possibile.





Durante il gioco, però, il teramano ha battuto violentemente il ginocchio contro il fondo della piscina, ferendosi e di conseguenza ha dovuto rinunciare a tutta una serie di possibilità e di divertimenti, continuando la crociera su una sedia a rotelle o con le stampelle.

Per questo il turista ha deciso di rivolgersi all’avvocato teramano Barbara Mariano, che ha avviato la battaglia contro uno dei colossi delle Compagnie di viaggi.

Come si legge nella sentenza, infatti, il giudice condanna “la società Costa Crociere Spa al risarcimento di tutti danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dall'attore , di cui 2.961,96 euro per le lesioni all’integrità psico-fisica subita, oltre l'ulteriore danno ‘da vacanza rovinata’, da liquidarsi in via equitativa, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dal giorno del fatto sino all'effettivo soddisfo”.





A certificare i danni fisici del teramano una perizia svolta dal medico legale incaricato, il Gaetano Di Saverio, citata nell’atto del giudice di pace: “Per i primi 14 giorni è stata riscontrata un'invalidità temporanea parziale al 75 per cento, per i successivi 7 un'invalidità temporanea parziale al 50 per cento e, infine, per altri 7 giorni un'invalidità temporanea parziale al 25per cento”.

 La Costa, assistita dall’avvocato Gennaro Dandria, ha mosso tutta una serie di eccezioni, compresa la prescrizione prevista dal Codice del Turismo, ma il giudice Lissoni ha accolto le tesi del teramano, condannando la Costa Crociere al risarcimento danni fisici, morali e al pagamento delle spese legali. 

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