URBAN CENTER: SFIDA A 7 PER COMITATO SCIENTIFICO, RISCHIO CONFLITTI INTERNI

di Filippo Tronca

30 Novembre 2015 17:37

L'Aquila -

L'AQUILA – Vigilia tesa, e ore di febbrili trattative all’Urban center dell’Aquila che, un mese dopo l’elezione del presidente, Maurizio Sbaffo, ancora non riesce a individuare il comitato scientifico.

Sette i candidati per cinque posti. Una sesta poltrona sarà riservata d’ufficio al Comune dell’Aquila, la settima proprio al presidente.

L’organismo nato per dar voce alla società civile nelle scelte partecipate sul processo di ricostruzione post-sisma, sul piano regolatore e sul piano strategico, nelle sue prime animatissime riunioni non ha trovato una quadra e una convergenza sulla nomine, evitando il voto, serrando così i tempi per approvare in seconda battuta il regolamento interno, e far diventare operativi i “tavoli tematici di partecipazione” e le assemblee periodiche che dovranno offrire input e proposte che il Comune capoluogo si è impegnato a tenere in considerazione.

Sbaffo, però, minimizza la conflittualità già evidente all'interno dell'Urban center.





“La democrazia ha le sue liturgie – spiega ad AbruzzoWeb – e questa competizione interna è positiva, significa che c’è voglia di partecipazione, e c’è una ricchezza di contenuti, voglia delle tante realtà di avere un ruolo da protagonisti. Immaginiamo, al contrario, lo scenario nel quale nessuno si fosse candidato per il comitato scientifico”.

L’assessore comunale alla Partecipazione Fabio Pelini invita da parte sua “a far sì che il comitato scientifico sia davvero rappresentativo di tutti i portatori di interessi e tutte le anime dell’Urban center”.

I candidati sono Antonella Marrocchi, giovane presidente dell’associazione Policentrica, già candidata alla presidenza dell’Urban center e battuta da Sbaffo; Donato Di Ludovico, segretario dell’Istituto nazionale di urbanistica che ha sostenuto la Marrocchi nella sua corsa alla presidenza; la commercialista Rita Bufalini, presidente della onlus Social mar, che opera nel settore sociosanitario; Paolo Tella, presidente del Consorzio di imprese L’Aquila 2009 e consigliere Cna L’Aquila; Marino Bruno, architetto; Margherita Paglino, sociologa presidente di Socioplan, che si occupa da anni sul territorio aquilano di ricostruzione sociale attraverso interventi di sviluppo locale e promozione del benessere volto al miglioramento della qualità della vita; la giovane Giulia Tomassi, imprenditrice turistica, e presidente Associazione culturale Quinta giusta.

Mercoledi oltre al Comitato scientifico andranno poi eletti il tesoriere, il segretario e il revisore dei conti. Tutte cariche a titolo gratuito.

Difficilmente si riuscirà, in queste ultime ore, a trovare un accordo condiviso: a decidere chi farà parte del comitato scientifico sarà, dunque, l’assemblea a voto segreto, con una scheda in cui si potranno esprimere tre preferenze. A votare i rappresentanti delle 65 componenti dell’Urban center, ovvero l'Università dell'Aquila, sindacati, ordini professionali, un buon numero di associazioni culturali e operanti nel sociale, realtà imprenditoriali.





All’interno dell’Urban center è ancora difficile fare sintesi tra le varie anime e ambizioni, e accesa è la competizione non solo tra i due fronti che si sono già contrapposti in occasione dell’elezione del presidente, con la candidata sconfitta Marrocchi sostenuta dall’ordine degli architetti e dall’istituto nazionale di urbanistica, e il vincente Sbaffo appoggiato dalle associazioni culturali e che operanti nel sociale.

Sbaffo garantisce, però, che “la contrapposizione tra le due anime che si sono confrontate nell’elezione del presidente non esistono più, ora ripeto c’è solo la positiva voglia di emergere, di avere un ruolo di primo piano da parte di tutte le componenti dell’Urban center, segno che la società civile aquilana e via e reattiva”.

“Insediatosi il comitato scientifico – spiega inoltre Sbaffo – si riunirà il primo tavolo tematico che si occuperà di redigere in modo aperto e partecipato il regolamento interno, che sarà approvato dall’assemblea. E a quel punto la fase della costituzione dell’Urban center, tutto sommato veloce, potrà dirsi conclusa, e sono certo che a gennaio saremo in assetto per avviare i tavoli tematici”.

“ll Comune – afferma a sua volta Pelini – auspica che questo strumento diventi subito operativo. Resto convinto del fatto che conviene a tutti avere un luogo dove le scelte di fondo del destino della città vengano condivise a monte per evitare conflitti a valle”.

Purchè l'Urban center non diventi luogo di “conflitto partecipato”, invece che di condivisione e sintesi.

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