UNIVAQ:CHIUDE MENSA ROIO ‘POCHE UTENZE’, PANINI PER PROF E STUDENTI

di Marianna Galeota

15 Luglio 2014 08:24

L'Aquila -

L'AQUILA – La mensa del dipartimento di Ingegneria di Roio sarà chiusa fino a fine luglio e i dottorandi, “costretti a mangiare panini”, si mobilitano per riavere i loro pasti.

La decisione dall'Azienda regionale per il diritto allo studio (Adsu) sta creando, infatti, molti disagi non solo ai ricercatori che lavorano nei laboratori, ma anche agli studenti impegnati nella preparazione degli esami della sessione estiva e agli stessi dipendenti delle sede dell'ateneo aquilano.

La scelta sarebbe motivata dalla scarsa affluenza, come si apprende dalla pagina Facebook ufficiale dell'Unione degli studenti (Udu) che ha già chiesto il ripristino del servizio a partire da settembre.





Nel frattempo l'Adsu in sostituzione del servizio, ha deciso di mantenere aperto il bar con il quale nei prossimi giorni dovrebbe essere stipulato un accordo per poter offrire pacchetti pranzo.

“Chiediamo il ripristino del servizio di refezione che è un nostro diritto garantito dalla riscossione da parte dell'Adsu dei 140+16euro di tassa regionale – commenta ad AbruzzoWeb Matteo Saraullo, rappresentante dei dottorandi in Consiglio di dipartimento – Non si può chiedere a dottorandi e studenti di mangiare panini per 15 giorni. Fino a fine luglio, per qualcuno anche di più, il polo di Monteluco è aperto e del polo fanno parte anche tutti i servizi dell'indotto, seppur gestiti da enti diversi. Il livello di qualità di un Ateneo si misura anche dal rispetto che si ha per ogni singola persona che della famiglia università fa parte”.

Un provvedimento già adottato dall'azienda alla fine del primo semestre di lezioni, tra gennaio e febbraio scorsi, quando oltre alla mensa è stato chiuso anche il bar per mancanza di utenti, mai adottato per le altre mense delle sedi di Coppito, Optimes e Campomizzi.

Un problema, quello dello scarso afflusso a fine corsi, legato all'esiguo numero di corsi di Ingegneria ritrasferiti nella sede di Roio, finita di ristrutturare nell'ottobre 2013, dopo i danni causati dal sisma.





“Scarsa affluenza non si traduce in totale assenza: infatti comunque a fine corsi il polo è rimasto aperto e fruito da quella parte di dottorandi di ingegneria industriale che lì hanno i laboratori dove quotidianamente lavorano”.

Il problema della mancanza di un pasto caldo, tuttavia, non riguarda solo i dottorandi, ma tuttii dipendenti della sede di Monteluco, gli studenti che frequentano la biblioteca per la preprazione degli esami della sessione estiva e quelli impegnati in portineria e nella stessa biblioteca con i contratti '150 ore'.

“Ammesso e non concesso che sia etico sospendere il servizio di refezione nel nome del 'mangerete altrove pagando di più', la cosa è impossibile dato che Monteluco è isolata e nel circondario non è presente assolutamente nulla che offra la vendita di cibo, a meno di non scendere al santuario”, conclude.

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