L'AQUILA – Entro l'inizio del secondo semestre dell'anno accademico 2014-2015 tutti i corsi del dipartimento di Ingegneria dell'Università dell'Aquila torneranno nella storica sede di Roio, lasciando definitivamente la sede della ex Optimes di Pile, quella finita sotto l'occhio della procura della Repubblica per il “maxi affitto” che ha portato a processare l'ex rettore Ferdinando Di Orio e altri due imputati.
A darne notizia ad AbruzzoWeb è il rettore dell'ateneo Paola Inverardi che annuncia il “completamento del corpo 'A' entro l'autunno inoltrato ad eccezione delle due aule dell'antifiteatro”.
Tempi più lunghi, invece, per il vecchio edificio di epoca fascista del quale, afferma la Inverardi “sta partendo il progetto”.
Al via il progetto di recupero anche dello stabile che ospitava la vecchia sede dell'ex facoltà di Economia, sempre nella frazione di Roio, anche se, sottolinea il rettore, “i tempi sono impredicibili perché sono quelli dettati dalla ricostruzione. In questo caso dipendiamo dal provveditorato alle Opere pubbliche che è sempre più oberato di lavoro”.
Il 9 ottobre 2013, a 4 anni e mezzo dal sisma del 6 aprile 2009, avevano fatto ritorno nelle aule della struttura di Roio gli studenti del dipartimento di Ingegneria civile, Edile – architettura e Ambientale (Dicea), nei corpo B e C che ospitano la didattica e la biblioteca.
Nel corpo A, oltre alla didattica, torneranno gli spazi della segreteria e la presidenza.
Nel frattempo il consiglio di amministrazione dell'Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) del capoluogo ha stabilito anche la riapertura della mensa e del bar interni alla struttura che sono in servizio già da ieri.
La mensa era stata chiusa per i mesi estivi a causa dalla scarsa affluenza, provocando il malcontento dell'Unione degli studenti (Udu) e dei dottorandi che ne avevano chiesto l'immediata riapertura.
Un provvedimento già adottato dall'azienda alla fine del primo semestre di lezioni, tra gennaio e febbraio scorsi, quando oltre alla mensa era stato chiuso anche il bar per la mancanza di utenti, causato dall'esiguo numero di corsi attivi.
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