UNIVAQ: PERSI 600 MILA EURO DI UN BANDO PER I TEMPI LUMACA DELLA COMMISSIONE

di Marianna Galeota

12 Maggio 2014 08:03

L'Aquila -

L’AQUILA – L’Università degli studi dell’Aquila ha perso 600 mila euro, stanziati nel 2008, per un concorso bandito e mai portato a termine dall’Ateneo per un posto da professore ordinario dell’allora facoltà di Medicina e chirurgia, nel settore delle Scienze tecniche applicate.

Il concorso è stato annullato lo scorso gennaio, dopo che l'Università ha fatto scadere il termine quinquennale della fideiussione a copertura finanziaria del bando, a causa di una serie infinita di “stop and go”, legati in un primo momento alla lentezza dei lavori della commissione giudicante e poi alla nomina mai avvenuta di uno dei suoi componenti da parte dell’Ateneo.

Sempre da quanto si apprende, dopo le dimissioni di uno dei componenti del collegio e la nomina di un sostituto, la commissione avrebbe lasciato scadere il primo termine della conclusione delle procedure, con la conseguenza del suo decadimento e la necessaria scelta di un nuovo organo giudicante, composto per legge da 4 professori indicati dal ministero e uno dall’Ateneo sede del concorso.





Il procedimento si sarebbe arenato proprio a questo punto, a causa dei tempi biblici impiegati dalla facoltà di Medicina, circa un anno per indicare il proprio membro interno, prima di vedere uno dopo l’altra le dimissioni degli altri componenti.

Tra le motivazioni del rallentamento dei lavori, anche il timore di eventuali ricorsi dei partecipanti che protestavano per il legame tra uno dei candidati e il proprietario della clinica privata “Di Lorenzo” di Avezzano (L'Aquila), sede operativa dell’Associazione scientifica culturale medica abruzzese (Ascma) di Capistrello (L'Aquila), che ha garantito la copertura finanziaria del bando per 600 mila euro, corrispondenti agli emolumenti di cinque annualità del futuro vincitore.

Erano in 63 i candidati, di cui 15 professori associati e ricercatori  aquilani, che sono stati in attesa inutilmente per 5 anni dell’esito del concorso mai terminato.

La commissione, che non ha mai portato a compimento i lavori, è stata nominata il 15 febbraio 2010 e contava tra i suoi componenti il professore dell’Università dell'Aquila Mario Giannoni, che ne era anche presidente, e i docenti Luciano Artese (Chieti-Pescara), Ersilia Barbato (Roma La Sapienza), Domenico Cicciù (Messina), Vito Antonio Malagnino (Chieti-Prescara).





Questa primo organo giudicante è stata riformato il 22 febbraio 2011, a causa delle dimissioni della professoressa Barbato, sostituita dal suo collega Adriano Piattelli (Chieti-Pescara).

Da questo momento in poi non si sono avute più notizie ufficiali dei lavori della nuova commissione che avevano scadenza a 6 mesi dalla sua nomina.

Non sarebbero state mai fissate neppure le date per le prove orali dei candidati, calendarizzate in un primo tempo nel mese di ottobre 2010 e rinviate a metà del mese di dicembre 2010.

Dopo una stasi di 2 anni, la commissione si è riunita un’ultima volta lo scorso autunno, prima della definitiva revoca del concorso.

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