PUGNO DURO DELLA RETTRICE SU TASSAZIONE, DOPO POLEMICHE DELL'UDU

UNIVAQ: INVERARDI ”NESSUNO SCONTO SULLE TASSE MA NON SONO AUMENTATE”

di Marianna Galeota

3 Agosto 2015 08:07

L'Aquila -

L'AQUILA – “Non ci sarà nessun aumento sulle tasse universitarie degli studenti dell'Università dell'Aquila”, reintrodotte quest'anno dopo lo stop dei 6 anni successivi al terremoto del 6 aprile 2009.

Ad affermarlo ad AbruzzoWeb la rettrice dell'Università del capoluogo, Paola Inverardi, dopo le polemiche dell’Unione degli studenti (Udu) che, in una nota, ha definito “una scelta ottusa e irresponsabile l’introduzione di ulteriori 300 euro che l’anno scorso erano coperti dall’accordo di programma con il ministero, che porterà il tetto massimo della tassazione a ben 1.300 euro, contro i circa 1.000 euro dell’anno scorso”.

“Di questi 300 euro di tassazione universitaria della prima rata, 200 euro sono frutto di una tassa ministeriale e 100 euro  sono contributi ulteriori decisi autonomamente dall’Ateneo”, ha sottolineato l'organizzazione studentesca di centrosinistra, che ha chiesto di scorporare dal nuovo carico della prima rata almeno la quota di 100 euro.





Secondo la rettrice, invece, “non ci sarà nessuno sconto perché non c’è stato alcun aumento. Questa cifra – assicura – era già prevista dall’anno scorso e non si può scontare nulla. Per l’anno 2014 la prima rata era coperta dall’accordo di programma con il ministero e gli iscritti hanno pagato solo la seconda. Ora invece si ripartirà con il normale piano tasse”.

Dopo la reintroduzione della tassazione, l’accordo di programma firmato con il Miur prevede fino a 7 milioni di euro da parte del ministero per il primo anno, 6 nel secondo e 5 nel terzo, a copertura del bilancio dell’ateneo.

“Abbiamo chiesto di aiutarci perché non conoscevamo l’entità dell’eventuale calo di studenti provocato dal ripristino della tassazione – specifica la rettrice – Il nostro fine è la stabilità di bilancio. Se quest’anno incassassimo con il nostro piano di tassazione 7 milioni, ce ne darebbero fino a 7 per arrivare a 14 milioni che è la cifra che fino ad oggi il ministero ci ha trasferito per pagare le tasse”.





La prima rata sarà quindi di 300 euro più 156 di tassa regionale, mentre la seconda come da prassi in base al reddito.

“Questo è il piano che Senato accademico e Consiglio d’amministrazione hanno riconfermato. L’Udu chiede uno sconto di 100 euro, credendo che abbiamo margine di movimento, ma non è così – aggiunge la Inverardi – Un tale sconto a 23 mila iscritti equivale a 2,3 milioni di euro da mettere nelle tasche di tutti”.

“L’accordo di programma prevede nelle premesse il fatto che il Miur prenda atto dello studio dell’ateneo sulla previsione di proventi dalla tassazione studentesca come reintrodotto nel 2014 15 – prosegue – E dà soldi a copertura della voce di bilancio ‘contribuzione studentesca’, quello che manca a ottenere i 14 milioni che era la cifra che avevamo prima e che volevamo mantenere, fatto salvo quello che ha incassato con tassazione”. 

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