UNICH: SINDACATI PRONTI ALLO SCIOPERO, DI ILIO CHIAMA LA DIGOS

24 Settembre 2015 08:58

Chieti -

CHIETI – Assemblea generale dei lavoratori, sciopero e blocco dell’università “D’Annunzio”. L’incontro sindacale di martedì mattina al rettorato del campus teatino si è concluso nel peggiore dei modi: con una chiusura completa da entrambe le parti e i rappresentanti dei lavoratori che riprendono la protesta. 

Al centro del contendere sempre l’Ima (indennità mensile di ateneo), vale a dire circa 300 euro che i 366 dipendenti tecnici e amministrativi dell’università teatino-pescarese non vedono più dall’agosto del 2014, quando il direttore generale Filippo Del Vecchio la cancellò dalla busta paga a seguito di osservazioni arrivate dal Ministero dell’economia e delle finanze. 

Dopo un anno di lavoro a stipendio decurtato, però, sindacati e amministrazione universitaria hanno trovato un accordo sul salario accessorio che prevedeva il reintegro dell’Ima. L’accordo è stato firmato il 29 luglio ma non è mai diventato operativo, a causa di rilievi del collegio dei revisori dei conti. 





A questo punto i sindacati hanno chiesto il riavvio della trattativa sindacale, come prevede l’articolo 5, comma 3, del contratto nazionale di lavoro. 

Trattativa, che però non è mai stata ripresa. Nonostante le tre lettere di sollecito da parte dei sindacati e l’incontro di ieri “autoconvocato” dalle stesse rappresentanze sindacali. Al quale, però, si è presentato il solo rettore Carmine Di Ilio. 

Nell’incontro, mezzora a porte chiuse da cui fuoriuscivano comunque le urla, il rettore ha detto che la trattativa non poteva essere ripresa perché “non c’è nulla di cui trattare”. 

Alla stampa Di Ilio ha però anche mostrato il documento che risponde al collegio dei revisori e che potrebbe, dunque, superare i problemi sollevati. 





Erano presenti Marita Agnifili (Flc Cgil), Goffredo De Carolis (Csa-Cisal), Gianluca Di Sante (Cisl), Valentino Barattucci (Uil Rua), Alessio Peca (Cisapuni) e Lorella De Lellis, Annamaria Imperio, Assunta Centritto e Marco Costantini della rsu.

Ad attenderli al campus universitario c’erano anche due agenti della Digos, fatto che certamente non ha disteso gli animi. 

“Siamo stati trattati come delinquenti – ha commentato a riguardo il sindacalista De Carolis – quando stavano solo svolgendo il nostro incarico di rappresentanti sindacali”. (ar.ia.)

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