UN’ALTRA MADONNA CORRE, QUELLA DI SPOLTORE: ”MOLTI LEGAMI TRA NOI E SULMONA”

di Alessandra Renzetti

20 Aprile 2014 09:19

Pescara -

SPOLTORE – Il periodo pasquale porta con sé un gran numero di tradizioni di cui è ricca la regione abruzzese. Non solo è molto sentito l'appuntamento con la cucina che si fa particolarmente ricca per l'occasione, ma anche con il folklore che contraddistingue le diverse aree del territorio.

C'è un particolare evento noto come 'La Madonna che corre'; sono due i comuni che hanno l'onore di ripetere da generazioni e generazioni l'appuntamento: Sulmona (L'Aquila) e Spoltore, nel Pescarese, dov'è la famiglia De Amicis a organizzare questa antica tradizione di cui va fiera e che ogni anno attrae centinaia di visitatori, non solo fedeli alla tradizione ma anche semplici curiosi.

Anche per la Pasqua 2014 è tutto pronto, come rassicura Debora De Amicis, la giovane erede di questa sacra rappresentazione, pronipote di Annunziato De Amicis, facente parte della quarta generazione della casata.

Oggi alle ore 12 spoltoresi e non si ritroveranno in piazza D'Albenzio per osservare la statua della Maria Maddalena che corre velocemente per dare l'annuncio della Resurrezione di Cristo alla Madre, ma solo al terzo tentativo quest'ultima si avvierà verso il centro della Piazza dove il velo luttuoso cadrà e una musica festosa annuncerà l'incontro con Cristo.

Debora, la vostra famiglia famosa perché appunto è legata alla sacra rappresentazione “La Madonna che corre” è di Spoltore?

Sì, la nostra famiglia è ben radicata sul territorio: è di Spoltore da diverse generazioni ormai.

Da quante generazioni va avanti questo appuntamento con la 'storia'?

Dal 1918 a oggi siamo alla terza generazione.





Ma in effetti, com'è nata questa particolare tradizione?

Da ricerche effettuate a fronte di alcuni studi sulla storia di Spoltore e da documenti trovati negli archivi storici consultati, pare che la tradizione della 'Madonna che Corre' risalga alla fine del 1700. Non è noto se la manifestazione sia stata portata avanti in maniera continuativa negli anni. Il coinvolgimento della famiglia De Amicis nella sacra rappresentazione risale al 1918.

Il compito dei De Amicis è sempre stato quello di organizzare l'evento?

In principio, i De Amicis non erano organizzatori dell'evento, ma insieme a Sabatino Appignani e Domenico Prosperi avevano il solo compito di portare a spalla la statua della Madonna che Corre o 'Abbandunate'. Solo successivamente, quando gli altri componenti coinvolti, per diversi motivi, hanno rinunciato all'organizzazione della manifestazione, la famiglia De Amicis se n'è fatta interamente carico. Naturalmente vanno ringraziate anche le persone che con noi lavorano e collaborano alla riuscita dell'evento: la Chiesa che ci mette a disposizione le statue e si occupa delle letture che accompagnano la manifestazione; Guido De Leonardis che ospita le statue nel proprio cortile la notte precedente la Rappresentazione e la famiglia Appignani che si occupa della vestizione della statua della Maddalena.

Dei suoi parenti, chi in particolare ha iniziato ad occuparsi di questo appuntamento?

I primi a essere coinvolti nell'evento furono i cugini Annunziato Paolo e Andrea De Amicis. Entrambi capostipiti di famiglie patriarcali di origini contadine, ma figure carismatiche che godevano di grande considerazione e riguardo in paese.

A proposito di tradizione, una piccola curiosità: perché la statua della Maddalena viene chiamata anche 'Abbandonata'?

A causa della differenza di altezza dei 4 portatori, la statua pende sempre da un lato e da qui il soprannome 'Abbandonata' ossia, 'pendente'. Tradizione vuole che siano solo gli uomini con il cognome De Amicis a poter portare a spalla la statua della Maddalena. Le altre statue possono essere portate da uomini in qualche modo legati alla famiglia, ma non devono necessariamente portare il cognome De Amicis.

Ci sono in qualche modo correlazioni con la stessa rappresentazione che si svolge a Sulmona?





Indubbiamente ci sono legami e affinità tra Spoltore e Sulmona. Non a caso, anche il Santo Patrono di Spoltore è lo stesso di Sulmona. Sicuramente anche in virtù di questo la tradizione de 'La Madonna che corre' è stata importata a Spoltore.

C'è grande affluenza di persone per l'occasione?

Ogni anno c'è una grande partecipazione da parte dei nostri concittadini e la loro costante presenza ci fa capire che la manifestazione è sempre molto apprezzata ed è un evento che continua a contraddistinguere e caratterizzare la Pasqua spoltorese. Nonostante siano quasi 100 anni che la tradizione si ripete, l'incontro tra La Madonna e il Figlio Risorto regala ogni volta emozione e commozione. Da alcuni anni, anche grazie alla pubblicizzazione dell'evento al di fuori del territorio spoltorese, abbiamo rilevato la presenza di turisti curiosi di assistere a questa rappresentazione.

Oggi chi si occupa fattivamente dell'evento?

Per oltre 80 anni i componenti della famiglia De Amicis (fratelli e cugini) hanno portato avanti l'organizzazione dell'evento auto-tassandosi e caricandosi di tutti gli oneri che ogni manifestazione comporta. Successivamente è stata creata l'associazione culturale 'La Madonna che Corre': l'associazione non ha fini di lucro ed è composta da 20 soci che periodicamente si ritrovano per organizzare la manifestazione.

Secondo lei, nell'era dell'informatica, trovano ancora spazio tradizioni così antiche?

Io credo che queste siano tradizioni senza tempo. Un evento in cui si riconosce un'intera comunità non perde lustro nel tempo né viene offuscata dal virtuale che non può regalare le stesse emozioni che si provano prendendo parte alla manifestazione. Il web inoltre ci dà la possibilità di far conoscere l'evento in tutto il mondo e di aumentarne la visibilità. La pagina Facebook e il sito internet ci permettono di arrivare dove prima non avremmo mai potuto far conoscere questa tradizione.

Per informazioni si può contattare la pagina Facebook o il sito www.madonnachecorre.it

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