TRUFFA DELLO SPECCHIETTO: SEGNALATO CASO A L’AQUILA MA LA RAGAZZA NON CI CASCA

di Elisa Marulli

16 Aprile 2014 08:03

L'Aquila -

L’AQUILA – Attenzione alla truffa dello specchietto.

Un episodio anomalo si è verificato qualche giorno fa all’Aquila ai danni di una ragazza, che a bordo della sua auto procedeva sulla strada statale, a Sassa, in direzione L’Aquila: passando vicino ad alcune auto in sosta sul bordo della strada ha avvertito la classica botta sulla fiancata dell’auto.

A quel punto un’auto, un’Audi nera con a bordo due persone, le ha intimato di fermarsi lampeggiandole con i fari. I due, che secondo quanto riferito dalla ragazza avevano un accento napoletano, le hanno chiesto i soldi per riparare i danni che la stessa aveva secondo loro causato all'automobile, cioè 160 euro.





I due hanno giustificato la cifra con il fatto che nell’impatto si sarebbe rotto anche il motorino che regola il movimento dello specchietto. Inoltre pretendevano di avere i soldi subito perché, hanno detto alla ragazza, sarebbero dovuti ripartire per la Sicilia.

La giovane ha però capito che c’era qualcosa di strano e si è rifiutata di pagare, dicendo di non avere i soldi al momento. I due hanno anche cercato di convincerla ad andare al bancomat a ritirare il denaro, ma all’ennesimo rifiuto della ragazza sono andati via.

Insomma, le modalità fanno pensare che si tratti della classica truffa dello specchietto, per la quale lo scorso anno in città sono state denunciate due persone, padre e figlio di origine siciliana.

Anche la trasmissione di Mediaset Le Iene qualche giorno fa ha dedicato un servizio all’argomento, mostrando tutti i “trucchi del mestiere” grazie alla collaborazione di un ex truffatore.





In particolare, il rumore che la vittima avverte verrebbe creato da una pallina da tennis o da un sasso lanciati contro l’auto o dal truffatore che con la mano colpisce la portiera. La strisciata, invece, sarebbe prodotta o con carta vetrata o con un punteruolo, durante il sorpasso o in sosta, approfittando di un momento di distrazione dell’automobilista.

Le forze dell’ordine da sempre raccomandano di non pagare e soprattutto di prendere nota della targa e segnalarla alle forze dell'Ordine.

 

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