TRATTAMENTO FINE VITA: MAZZOCCA PRESENTA PROPOSTA DI LEGGE

10 Giugno 2015 12:49

Regione -

L'AQUILA – Nel presentare la Proposta di Legge per l'istituzione del Registro regionale delle “Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Dat)” il presidente del Gruppo regionale di Sinistra Ecologia Libertà e assessore all'Ambiente Mario Mazzocca  spiega che attraverso questa iniziativa “vogliamo istituire e regolamentare il Registro regionale delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, dando così la possibilità a qualsiasi cittadino abruzzese di indicare i trattamenti sanitari (inclusi l'idratazione, la nutrizione e la ventilazione artificiale) che intende ricevere o a cui intende rinunciare, proprio nel caso non sia più in grado di prendere decisioni autonome o non le possa esprimere chiaramente, per sopravvenuta incapacità”.





“L'istituzione del Dat si rende necessaria – continua il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertaà – visto l'alto grado di sviluppo raggiunto dalla scienza medica e soprattutto dalle tecnologie a essa applicate. Queste tecniche strappano alla morte un gran numero di pazienti, ma in alcuni casi possono portarli anche a condizioni e forme di vita del tutto innaturali. Ora, l'articolo 32 della nostra Carta Costituzionale recita che 'nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge', ma, specifica subito dopo, 'la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana'”.

“Si tratta dunque di riconoscere a ciascuno la facoltà di esprimere, attraverso una dichiarazione redatta in piena facoltà di intendere e volere, le proprie volontà sulle cure e i trattamenti sanitari ai quali desidera o non desidera sottoporsi – aggiunge – Si tratta, appunto, di applicare uno dei diritti inviolabili di libertà e dignità umana”.





A fondamento costituzionale della proposta di legge si riportano nella relazione gli articoli 2, 3, 13 e 32 della Costituzione; la convenzione di Oviedo, firmata il 4 aprile 1997 e recepita dall'Italia con la legge 28 marzo 2001, n. 145; l'art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e gli articoli 16, 35 e 38 del Codice di Deontologia medica.

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