BIONDI, ''VITTORIA DELLE ISTITUZIONI, ATTENDIAMO IMPEGNO FORMALE DEL MIT PER STRATEGIA MONITORAGGIO AMBIENTALE''. SOSPESA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA, D'ALBERTO, ''CONTINUEREMO A VIGILARE''. PEZZOPANE, ''ATTESA SBLOCCA CANTIERI PER COMMISSARIO E RISORSE''

TRAFORO GRAN SASSO: EVITATA CHIUSURA ANCORA DUBBI SU SICUREZZA E FONDI

15 Maggio 2019 16:16

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Il rischio di chiusura del traforo Gran Sasso, annunciato nei giorni scorsi dalla concessionaria Strada dei Parchi dalla mezzanotte di sabato, è stato scongiurato ma, a poche ore dal summit romano al ministero per le Infrastrutture e Trasporti, permangono ancora forti dubbi sulle azioni che dovranno essere intraprese a tutela della salute pubblica e quindi per la salubrità dell'acquifero, misure che dovranno attendere la nomina del commissario straordinario, che verrà inserita con un emendamento nello Sblocca Cantieri.

“Il traforo non chiuderà. È una vittoria delle istituzioni, delle comunità locali, degli operatori economici dei territori”. Ha commentato, in un post su Facebook, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, a margine della riunione in Prefettura di questa mattina. 

Ieri sera, al termine dell'incontro al Mit, Biondi aveva dato una lettura più cauta rispetto alle comunicazioni ufficiali: “Un incontro importante ma interlocutorio, non decisivo per scongiurare l'ipotesi di chiusura del traforo del Gran Sasso, nel corso del quale è emersa la volontà unanime di salvaguardare sia il bacino acquifero sia la libertà di circolazione dei cittadini”, aveva scritto. 

Per quanto riguarda le strategie da attuare, Biondi rimarca: “Si attende solo l’ufficialità dell’impegno formale del Mit su tre azioni coordinate: il rafforzamento del monitoraggio ambientale e della risorsa idrica, una pianificazione puntuale di eventuali emergenze di protezione civile e nuove misure precauzionali per il transito in galleria. Resta la rabbia per una vicenda in cui i cittadini delle aree interne sono stati utilizzati, ancora una volta, come scudi umani nel braccio di ferro che da anni si consuma tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Strada dei Parchi”, conclude.

Una necessità ribadita anche dal Mit ieri sera durante il tavolo a cui hanno preso parte i rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile, del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dell'Istruzione, del Provveditorato alle Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, il presidente e il vicepresidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ed Emanuele Imprudente, nonché esponenti delle due società degli acquedotti coinvolte nella vicenda, di Ispra, Arera, Iss, Ersi Abruzzo, Infn e dell'Autorità Distretto Appennino Centrale, oltre al sindaco Biondi e al sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto. 





“L'adozione congiunta e coordinata di una serie di azioni inter-istituzionali per dimostrare che il Traforo non necessita di essere chiuso e che la tutela della salute dei cittadini e della salubrità dell'acquifero del Gran Sasso è comunque garantita, nel breve e nel lungo termine, senza compromettere la circolazione delle persone e delle merci”, si legge nella nota del Mit. 

“Nell'immediato – continua la nota – l'azione di risposta si articolerà su tre direttrici, in attesa che il Commissario straordinario, previsto da un emendamento governativo allo Sblocca cantieri, possa prendere in mano la situazione, con le dovute risorse e prerogative, per la definitiva messa in sicurezza del sistema idrico: un protocollo rafforzato di monitoraggio ambientale e della risorsa idrica facente capo al Ministero dell'Ambiente, una pianificazione dell'emergenza demandata alla Protezione civile di concerto con la Regione e un piano di limitazione della circolazione sulla tratta autostradale, operato dal concessionario Strada dei Parchi di concerto col concedente, ossia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. 

Restano molte incertezze sul recupero dei 172 milioni di euro necessari per gli interventi infrastrutturali, che dovrebbero essere stanziati nel primo intervento utile, con il decreto Sblocca Cantieri, come sottolinea la deputata dem Stefania Pezzopane, che parla di “assenza di strategia confermata dalle parole del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che sulla riunione di ieri al MiT è ancora reticente e opaco”.

E sulla nomina del commissario, Pezzopane aggiunge: “Un governo degno di questo nome, dinnanzi all’ipotesi di un disastro ambientale e della spaccatura in due parti dal punto di vista dei collegamenti della Regione, avrebbe immediatamente nominato il commissario per le opere da realizzare e stanzierebbe le risorse nel primo provvedimento utile, il decreto Sblocca Cantieri”.

Intanto, il sindaco di Teramo, Giuanguido D'Alberto, in una nota, ha comunicato la sospensione della manifestazione di protesta sulla annunciata chiusura del traforo del Gran Sasso, organizzata per venerdì 17 alla rotonda della svincolo della Gammarana. 

“La decisione giunge all'esito degli ultimi eventi da cui si prefigura un accordo che scongiura l’ipotesi della chiusura – spiega D'Alberto –  In ogni caso, la manifestazione rimane aperta ad una sua eventuale riproposizione, qualora le azioni messe in campo per la salvaguardia del sistema Gran Sasso dovessero rivelarsi inefficaci o inadeguate”.





“E’ stato probabilmente ottenuto un successo su una battaglia – aggiunge D'Alberto –  ma noi intendiamo vincere la guerra e cioè riportare in sicurezza l’acquifero e tutto il sistema idrico della montagna; per questo continueremo a vigilare e a chiedere con fermezza che ci si attivi, ciascuno per la propria parte, fino a giungere al raggiungimento di tale risultato”.

E proprio in attesa di conoscere le strategie da mettere in campo, continuano ad essere sollevati numerosi dubbi. Secondo la deputata Pd Stefania Pezzopane: “la risposta del governo alla mia interrogazione sulla vicenda delle gallerie del Gran Sasso e sul rischio di chiusura dell’autostrada, stamattina in commissione Ambiente, è stata assolutamente insoddisfacente”.

“Ho avuto la netta sensazione che il governo non stia tenendo conto della situazione di estrema emergenza venutasi a creare nel territorio della Regione Abruzzo e che i ministri non dialoghino tra di loro. Un caos assoluto”, aggiunge.

“Il sottosegretario all’Ambiente, Salvatore Micillo, si è limitato a uno sperticato uso di condizionali per il recupero dei 172 milioni di euro necessari per gli interventi infrastrutturali. Un inutile balbettio, senza l’assunzione di alcun impegno certo. Un’assenza di strategia confermata dalle parole del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che sulla riunione di ieri al MiT è ancora reticente e opaco. Il traforo non deve chiudere, basta chiacchiere”.

“Un governo degno di questo nome, dinnanzi all’ipotesi di un disastro ambientale e della spaccatura in due parti dal punto di vista dei collegamenti della Regione, avrebbe immediatamente nominato il commissario per le opere da realizzare e stanzierebbe le risorse nel primo provvedimento utile, il Decreto Sblocca Cantieri”.

“Perché non lo ha fatto nel testo governativo? Perché non lo presenta come emendamento? Purtroppo, M5s e Lega hanno ormai ampiamente dimostrato di essere capaci solo alla propaganda. Il traforo non chiude, non può chiudere, non deve chiudere”, conclude la Pezzopane.

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