L'AQUILA – Il Comune non paga una fattura all'azienda che si occupa della manutenzione dell'impianto di pubblica illuminazione, il costo lievita a causa di un decreto ingiuntivo e per l'Ente diventa un debito fuori bilancio.
Per questo la Corte dei Conti ha condannato il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Tornimparte (L'Aquila), Giacomo Giansante, che i giudici contabili hanno ritenuto responsabile del danno patito dal Municipio “per le somme inutilmente pagate a seguito del procedimento esecutivo promosso dal creditore dell'ente locale”.
Il collegio, presieduto da Federico Pepe, ha quantificato in 5.461 euro il danno erariale.
Somma che si ricava dalla differenza tra l'importo dovuto in base al contratto, che era di 39.231 euro, e quello alla fine effettivamente pagato dal Comune, di 44.693 euro.
“L'unica attività posta in essere” da Giansante, scrivono i giudici contabili, “è riconducibile alla proposta di opposizione al decreto ingiuntivo del tutto sfornita di motivazione”.
Il funzionario ha spiegato come, al ricevimento della fattura, il Comune non abbia potuto provvedere al pagamento “per mancanza di copertura finanziaria”, tanto che il Consiglio comunale ha poi deliberato il riconoscimento della spesa come debito fuori bilancio.
Giansante ha inoltre sostenuto che “la mancata disponibilità di risorse finanziarie per il pagamento della fattura è derivata dall'utilizzo a fini diversi delle economie di gara, utilizzo di cui non è responsabile”.
Argomentazioni considerate insufficienti dai giudici, per i quali Giansante, nei confronti della Giunta comunale, “si limitava alla mera proposta, del tutto sfornita di motivazione, di opposizione al decreto ingiuntivo”, senza quindi consentire “alla giunta di adottare tempestivamente gli eventuali conseguenziali provvedimenti idonei ad impedire la formazione del titolo esecutivo”.
Nel procedimento, il funzionario è stato assistito dagli avvocati Rodolfo Ludovici e Silvia Cococcia. (m.sig.)
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