TESORI A L’AQUILA: LAVORI IN CORSO NEL ”PALAZZO DEL PADRE PROVINCIALE”, TRA NEGOZI E REPERTI

di Giulia Di Cesare

8 Agosto 2014 10:20

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Altri tesori aquilani verso la rinascita dalle macerie del sisma del 6 aprile 2009. Sono infatti cominciati lo scorso novembre i lavori per il recupero dell’aggregato che si trova in pieno centro storico, all’interno del quadrato circoscritto da via Roma, viale Duca degli Abruzzi, via Coppito e via Pretatti, lavori che avranno una durata di 2 anni.

“Questo aggregato – spiega ad AbruzzoWeb l’architetto Giancarlo Di Vincenzo – è composto da una moltitudine di edifici addossati, che comunque vanno a comporre un unico insieme in quanto c’è continuità tra le varie strutture”.

L'insieme di questi alloggi ricopre un particolare interesse: sono, infatti, tuttora visibili le varie epoche storiche che hanno caratterizzato la costruzione di queste strutture.

“Dal 1300, periodo in cui si è costruito per la prima volta in questa zona, ci sono stati vari interventi. Sono molto interessanti gli interventi effettuati nel 1700 che sono andati a costruire il nucleo principale di questo agglomerato. Proprio degli interventi del 1700 è rimasta l’importante facciata su via Roma”, racconta il tecnico.





“Essendo questo complesso molto grande, non c’è stata una proprietà unitaria che nel tempo ha gestito unitariamente eventuali ampiamenti e modifiche. Per questo motivo – prosegue – si può tranquillamente dire che questo aggregato di edifici si è sviluppato su una preesistenza del ‘300, con ampliamenti e ristrutturazioni anche degli anni ’50 e ‘60”.

Anche in questo aggregato sono stati trovati piccole “gemme” nascoste dal tempo e dalle aggiunte edilizie. Tesori che sono stati ritrovati proprio grazie ai lavori di recupero post-sisma.

“Abbiamo trovato un'architrave di un portone antico su cui si può leggere ‘Camera del p. provile’. Incuriositi da questa scritta abbiamo fatto alcune ricerche da cui è risultato che probabilmente questo palazzo era la sede del padre provinciale dell’ordine degli Agostiniani. Ancora non ne abbiamo la certezza, ma sicuramente continueremo gli approfondimenti in questo senso”.

Come in quasi tutti i palazzi della città, inoltre, è presente un cortile medievale appartenente al nucleo originale.





“Proprio in questo cortile, a cui si accede con una scala dal primo piano, ci sono belle volte a botte unghiata. Un ulteriore elemento di interesse – fa notare ancora l'architetto – è la presenza di due dipinti su intonaco di Amleto Cencioni, famoso pittore aquilano. Questi dipinti sono stati rimossi dalla sede originaria, ora sono in fase di restauro, ma poi torneranno al loro posto originario”.

Dal punto di vista del restauro in questo aggregato si stanno utilizzando interventi molto eterogenei.

“Logicamente, viste le diverse tecniche che sono state utilizzate nel tempo per costruire questi edifici, stiamo usando vari interventi di restauro, interventi che variano da consolidamento dei muri a sacco a rafforzamento delle volte a tecniche di cerchiatura dei nodi strutturali per le parti in cemento armato – spiega – C’è da sottolineare, inoltre, che rispetto al progetto base sono molte le modifiche che vengono apportate strada facendo, in base alle scoperte e ai ritrovamenti durante i lavori”.
 
Un edificio in pieno centro storico importante sia dal punto di vista residenziale che commerciale.

“Prima del sisma in questa struttura era presente una decina di attività commerciali, soprattutto artigianali. Una volta terminati i lavori – conclude Di Vincenzo – non saranno solo i residenti a beneficiare di questo ‘ritorno’ in centro, ma si avranno a disposizione spazi commerciali nel centro storico, importantissimi per far ripartire il cuore della città”.

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