TERREMOTO: TORNANO GLI ‘AQUILANI’ DOLCE E DE BERNARDINIS, E’ POLEMICA

29 Agosto 2016 12:25

L'Aquila -

L’AQUILA – Anche dopo il sisma di Amatrice rispuntano delle “facce note” della gestione dell’emergenza nel post-terremoto dell’Aquila e si scatena la polemica viste le indagini e, in alcuni casi, le condanne a loro carico.

Gli aquilani più accorti hanno riconosciuto subito Bernardo De Bernardinis, vice capo dipartimento della Protezione civile nel 2009, unico condannato in via definitiva nell’ambito del processo alla commissione Grandi rischi per aver rassicurato gli aquilani e sottovalutato il rischio sismico.

De Bernardinis è stato condannato a 2 anni di carcere principalmente per aver risposto di sì in modo improvvido alla domanda di un cronista, Gianfranco Colacito, che gli chiedeva se si potesse bere sereni un bicchiere di vino.

Condannato in primo grado a 6 anni con le accuse di omicidio colposo e lesioni, la pena è stata attenuata in Corte d’Appello, che ha invece assolto i 6 esperti riconosciuti colpevoli in primo grado, e confermata dal giudizio di legittimità.





De Bernardinis figura nel Comitato nazionale operativo della Protezione civile come rappresentante dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) dal 24 aprile 2014.

Ma c’è anche Mauro Dolce, che era tra i 6 esperti prima condannati e poi assolti, tra i dirigenti della Protezione civile coinvolti nella gestione del post-sisma del Centro Italia.

Come responsabile del procedimento di realizzazione degli alloggi antisismici aquilani del progetto C.a.s.e., Dolce è stato condannato nei primi due gradi di giudizio e poi assolto in Cassazione dalle accuse di frode nelle pubbliche forniture degli isolatori, le “molle” per attenuare gli effetti distruttivi del sisma installati sotto le palazzine.

Dolce è anche tuttora indagato, e per lui è stato chiesto il rinvio a giudizio, nell’inchiesta per il crollo di un balcone nel settembre 2014 di una palazzina delle C.a.s.e. di Cese di Preturo a causa del “materiale scadente e difetti strutturali nelle costruzioni”. (alb.or.)

POSSIBILE: “RIMUOVERE SUBITO DE BERNARDINIS”





“Sapere nel Comitato nazionale operativo della Protezione civile della inquietante presenza di Bernardo De Bernardinis, ex vice capo del dipartimento e numero due di Guido Bertolaso, con condanna a due anni per omicidio colposo e lesioni resa definitiva nello scorso novembre 2015 dalla Corte di Cassazione a causa del disastro dell'Aquila, è un'indecente vergogna che il governo deve cancellare immediatamente”.

È quanto si legge in una nota del comitato aquilano di Possibile, movimento civatiano fondato nel capoluogo da Paolo Della Ventura e Piergiorgio Leocata.

“Lo stesso è, per altro, tuttora presidente del cda dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, componente del Comitato nazionale operativo di Pc. E anche qui si dovrebbe seguire la medesima decisione immediata”, protestano.

“Per decenza e per rispetto ai tanti morti, ai feriti, e a tutta la popolazione colpita dal terremoto dello scorso 24 agosto. E a quella colpita dal terremoto del 2009 a L'Aquila e relativo cratere sismico. Quella presenza, in particolare, in quel particolare organismo – conclude la nota – è l’ennesima ferita”.

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