TERREMOTO: OK AL DECRETO, MANIFESTANTI INCONTRANO BOLDRINI, GRASSO E PD

2 Febbraio 2017 13:32

Regione -

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017.

Si tratta del terzo provvedimento legislativo in materia varato dal governo, dopo quelli seguiti alle scosse di agosto e novembre dell'anno scorso.

Lo ha confermato il ministro dello Sport Luca Lotti all'uscita da palazzo Chigi.

Alcuni cittadini dei comuni terremotati delle Marche e del Lazio hanno intanto incontrato a Montecitorio una delegazione di deputati del Pd composta da Alessia Morani, Titti Di Salvo, Silvia Fregolent, Piergiorgio Carrescia, Luciano Agostini, Paolo Petrini, Stella Bianchi, Irene Manzi, Emanuele Lodolini, Vittoria D'Incecco.





Al centro della costruttiva discussione l'esigenza di accorciare i tempi per gli interventi a sostegno delle popolazioni, che stanno vivendo danni non solo materiali ma anche sociali, e di sburocratizzare i passaggi amministrativi su casette e pareri di agibilità.

“Molte delle richieste concrete che abbiamo raccolto oggi e nelle scorse settimane recandoci sui luoghi del terremoto – spiegano le deputate e i deputati Dem – sono state recepite nel nuovo decreto del Governo che già da domani sarà esecutivo. Una nuova impostazione che tiene conto di un fatto inedito: quello di un'emergenza che si è via via estesa a macchia d'olio con il susseguirsi delle scosse. Un cambio di passo che pone al centro la redistribuzione dei poteri e delle responsabilità, e la semplificazione delle procedure”.

Nuovo appuntamento tra due settimane per verificare insieme le novità del nuovo decreto del Governo ed eventualmente lavorare per ulteriori modifiche migliorative.

Chi vive in roulotte, chi nei camper con temperature che la notte finiscono sotto lo zero, chi è stato 'trasferito' lontano da casa ma non si dà per vinto e vuole tornare al paese, chi ha perso casa e lavoro, chi non si rassegna e chiede una risposta alla politica. I terremotati del Centro Italia, soprattutto marchigiani, riuniti in sit-in per la seconda volta in Piazza Montecitorio, fanno sentire forte la loro voce e raccontano le proprie storie.

“Da tre mesi – dice Fulvio Santoni di Camerino (Macerata) – vivo ospite di mio fratello. Non posso continuare così. Nel '97, ricordo, quando ci fu il terremoto di Colfiorito, dopo tre mesi eravamo tutti nei container, ora no. Cosa fanno i commissari straordinari? Mi sembra che perdano solo tempo”.





Gli fa eco Roberta Giacobetti, di Collespada di Accumoli (Rieti): “Dal 30 ottobre chiediamo la rimozione delle macerie. L'amministrazione si dia una mossa e chieda i mezzi necessari!”.

Sconsolato anche Carlo, di Ussita (Macerata): “C'è una stasi tale che noi stessi cittadini non sappiamo a chi rivolgerci ed è vergognoso che per le tensostrutture, in una situazione di emergenza come questa, siano stati fatti appalti. Dormo in un camper da mesi e di notte la temperatura scende anche a -14 gradi, come faccio a continuare così?”.

Ha perso tutto Tullio Belli di Visso (Macerata): “Ho comprato un camper usato dell'88, insieme a mia moglie vivo lì perchè non voglio essere deportato. Da tre mesi mangiamo alla mensa nella tenda dei militari, le casette non arrivano. Facevo il commerciante e ho messo tutta la merce del mio negozio ormai inagibile in un camion che ho affittato, perchè i container per le attività commerciali non sono mai arrivati”.

C'è anche Massimo Di Marciano di Romagna (Rimini), che non è terremotato ma vuole rendersi utile: “Ho messo a disposizione i miei mezzi per spalare la neve, portando sei turbine, e quando siamo arrivati a Campotosto ci hanno bloccati perché, hanno detto, dovevamo forse fare domanda alla Protezione Civile. Ecco come si blocca un Paese”.

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