PIERSANTI: ''SCOSSA 3.7 NORMALE E MODERATA IN TERRITORIO COME QUESTO'' BORDATE A GIULIANI, ''NON HA PREVISTO NULLA'', SI' ALLE ESERCITAZIONI

TERREMOTO: INGV, ”NON C’E’ UNO SCIAME; L’AQUILA PERICOLOSA, VERIFICARE CASE”

di Alberto Orsini

19 Febbraio 2013 13:45

L'Aquila -

L’AQUILA – Non è uno sciame ad aver colpito L’Aquila, ma una “piccola sequenza sismica”, originata da un evento che, per quanto abbia terrorizzato tutti, la scossa di grado 3.7 di domenica, va considerato “estremamente moderato” dal punto di vista sismologico e del tutto normale in una zona “ad altissima pericolosità sismica”.

Dopo le definizioni e le etichette affibbiate e tolte con un po’ di leggerezza dalle istituzioni, a fare chiarezza con AbruzzoWeb dal punto di vista scientifico su quello che sta accadendo all’Aquila dopo il terremoto delle 2 di notte che ha riportato la paura in città, è Antonio Piersanti, il capo dipartimento di Sismologia e tettonofisica all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

Chiara la risposta alla domanda più difficile, cosa dovrebbe fare la popolazione? “Accertarsi che le strutture in cui vive, lavora e va scuola siano costruite con adeguati criteri antisismici, oggi è l’unico modo di difendersi dal terremoto”, spiega.

Solite bastonate a Giampaolo Giuliani, “non ha previsto nulla”, sì alle esercitazioni: “Riducono il disorientamento e il panico nella gente e, quindi, l’impatto dannoso del sisma”.

Lo sciame c’è o no? All’Aquila non si capisce più niente.

Si capisce benissimo, dal nostro punto di vista. Ormai nell’immaginario collettivo è entrata la parola sciame, ma non significa niente. Non è che se è uno sciame il terremoto è più pericoloso!

Che cosa succede allora?

Dal punto di vista sismologico quella in corso assomiglia di più a una sequenza sismica. Si riconosce una scossa che si può definire principale, quella 3.7, e a seguito di questo evento, estremamente moderato, è stata registrata una serie di scosse strumentali di replica, una quindicina, tra 2 e 2.5.





Quindi non è uno sciame.

Le parole vanno prese con le molle, tendono a generalizzare. Se vogliamo definirla, si tratta di una piccola sequenza.

E la scossa 3.7 deve destare preoccupazione?

È uno degli eventi singoli che possono capitare in un territorio come quello dell’Aquila.

Cosa dovrebbe fare la gente?

La popolazione deve fare quello che in una zona ad altissima pericolosità sismica deve sempre fare: “approfittare” di queste occasioni. Accertarsi che le strutture in cui vive, lavora e va scuola, siano costruite con adeguati criteri antisismici. A oggi è l’unica maniera di difendersi dal terremoto.

Questa volta Giampaolo Giuliani non ha dato previsioni né allarmi, sia del 4.8 che del 3.7, per “macchinari in manutenzione”.

Le sue macchine sono sempre in manutenzione… In realtà il motivo è semplice, i suoi allarmi non arrivano in base alle misurazioni del gas radon, ma in base alla sismicità. A volte le scosse più forti sono precedute da altre scosse, ma a volte no. Queste due scosse di Sora e L’Aquila sono servite a scoprire il gioco, perché entrambe sono arrivate senza nessuna scossa prima e il sistema Giuliani era assolutamente tranquillo. Addirittura era al livello di totale sicurezza.





Si dice che chi ha un’abitazione che ha resistito alla scossa 5.8 del 6 aprile 2009 possa stare tranquillo finché non ne arrivi una più grande, è vero?

Non basta che l’abitazione abbia superato la scossa delle 3.32, è necessario che l’abbia superata indenne, senza subire danni strutturali. Questo dimostra che è in grado di reggere quel tipo di terremoto. Se lo ha superato ma ha avuto danni strutturali importanti, non è detto che quella casa resista ancora. Se invece i danni non sono strutturali in senso proprio, tamponature eccetera, allora si può dire che la casa è resistente come lo era all’inizio, quel tipo di danno non pregiudica il suo livello di resistenza.

Il Comune ha annunciato tre tende sempre attrezzate, è una misura utile?

Non sta a me valutarlo, immagino che se gli enti abbiano deciso di mettere in campo questa iniziativa possa essere utile.

E le aree di accoglienza del piano di protezione civile, alcune delle quali occupate da cantieri della ricostruzione?

Se ha creato problemi mi dispiace come cittadino, per il resto non attiene al mio campo.

Il vice sindaco Roberto Riga ha annunciato un’esercitazione antisismica per l’estate, la prima da quattro anni a questa parte. Sarà una misura utile?

Sicuramente lo è, si fa in tutto il mondo e questo conferma che si tratta di misure assolutamente utili. Aumentare il livello di attenzione e familiarità dei cittadini con le dinamiche e le cose da fare in caso di scossa sicuramente contribuisce tantissimo a diminuire la potenzialità dei danni che un evento può fare. Il terremoto non è solo le case che crollano, ma l’impatto dei danni può essere aumentato dal disorientamento e dal panico. Le esercitazioni, invece, contribuiscono a diminuirlo.

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