L’AQUILA – È rientrato questa mattina da Algeri Daniele Masoni, ingegnere aquilano d’adozione che ha vissuto in prima persona la scossa di terremoto del 1° agosto di magnitudo 5.6 della scala Richter.
Un sisma che ha provocato 5 morti e un migliaio di feriti e che ha riportato alla mente del professionista la devastazione del 6 aprile 2009, anche quella vissuta sulla sua pelle.
La situazione che lascia per concedersi due settimane di ferie, comunque, è abbastanza tranquilla.
“Lo sciame è durato per 3-4 giorni successivi alla scossa principale, ma è stato molto leggero – spiega ad Abruzzoweb – La scossa è stata sussultoria e questo ha creato meno danni rispetto a una scossa di diverso tipo. Le case che hanno avuto qualche danno in più sono state quelle in zone più vecchie”.
Nessuna tendopoli allestita, “la gente è rientrata subito a casa: dormivano tutti con la porta aperta, pronti a scappare, ma nelle proprie abitazioni”.
La macchina dei soccorsi, secondo l’ingegnere, ha funzionato molto bene: “sono andati direttamente nelle zone in cui c'è stata necessità.
L’Algeria inoltre ha attivato una politica di “housing sociale, mirata a fornire la casa a tutti, con un milione di appartamenti costruiti”, conclude Masoni.
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