TERREMOTO: 3E32, ”GABRIELLI UN IMPOSTORE, PER LUI SOLO ‘GRANDI FISCHI”’

19 Aprile 2012 16:40

L'Aquila -

L’AQUILA – “Per Gabrielli solo grandi fischi. Siamo lieti di notare la reazione di dignità da parte dei giornalisti abruzzesi di fronte le parole dell’attuale capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Non è la prima volta che l’ex-prefetto dell’Aquila si spende generosamente per difendere l’operato del suo predecessore Guido Bertolaso e della commissione grandi rischi in barba alla nostra città e ai nostri morti”.

Lo afferma in una nota il comitato 3e32.





“La riprova è che l’ex capo dei servizi segreti si è permesso di pronunciare parole simili a quelle riportate ieri nell’ambito del processo alla commissione Grandi rischi, lo stesso 6 Aprile all’Aquila dal ridotto del teatro approfittando della presenza dei giornalisti nazionali – aggiunge il 3e32 – È ora che gli aquilani abbiano bene in chiaro chi siano i loro nemici e che non ci sia più disinformazione a riguardo. Per questo è bene ricordare anche che Gabrielli è l’artefice del ridicolo ‘sequestro delle carriole’ e del subdolo tentativo di repressione di quel movimento osteggiato dalle cricche”.

“Proprio qualche giorno fa un quotidiano locale ricordava che a ottobre alcuni cittadini tra cui membri del nostro comitato dovranno presentarsi in un aula di tribunale per quella vicenda – prosegue la nota – Era il 28 marzo 2010, giorno delle elezioni provinciali. Il prefetto Gabrielli nella settimana precedente dichiarava che avrebbe fermato l’ennesima rivolta delle carriole ‘con la forza’ in nome della legge sul silenzio elettorale. Peccato che di elettorale le carriole non avevano niente e che il seggio più vicino distasse almeno qualche chilometro”.

“Le notifiche pervenuteci riguardo il processo infatti, a differenza di quanto riportato da Il Messaggero d’Abruzzo – dice ancora il 3e32 – ci contestano ‘solo’ i reati di manifestazione non autorizzata e violazione della zona rossa per cui allora dovrebbero essere indagati migliaia e migliaia di aquilani. È ovvio che Gabrielli aveva il mandato di tamponare una protesta che dava fastidio alla cricca come le recenti intercettazioni che coinvolgono monsignor Giovanni D’Ercole e l’ex sottosegretario Carlo Giovanardi dimostrano”.





“Quel giorno scendemmo in piazza, e lo rivendichiamo – sottolinea la nota – proprio a dimostrazione che con le elezioni le carriole non avevano niente a che fare, piuttosto erano un fenomeno spontaneo e fuori dalle logiche partitiche. Scendemmo in piazza in tanti per dimostrare a un nemico dell’Aquila come Gabrielli che non ci saremmo fermati di fronte alle sue minacce strumentali”.

“A ottobre in sei andremo a processo per questo, per esserci opposti a chi oggi usa parole riconosciute da tutti come infamanti. Altri soldi pubblici verranno spesi per un processo inutile. Chiediamo allora a chi oggi si sente offeso dalle parole di quest’impostore, solidarietà. Una volta ancora chiediamo alla città, a tutti coloro che insieme a noi spalavano quelle macerie provocate da rassicurazioni colpose di stare al nostro fianco. Rivolgiamo un appello a tutti affinché personaggi come Gabrielli non godano mai più di nessuna agibilità politica su questo territorio martoriato e colpito – conclude il comitato – ma non per questo incapace di difendersi”.

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