TERREMOTO 2016: TASSE VECCHIE E NUOVE DA DICEMBRE, MUTUO E POLEMICHE

3 Novembre 2017 18:28

Regione -

L'AQUILA – È polemica per la decisione del governo, annunciata ieri dal commissario alla Ricostruzione Paola De Micheli, di riprendere la riscossione dei tributi nelle aree colpite dal terremoto nell'agosto 2016.

Dal prossimo 16 dicembre “per i titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo e per gli esercenti attività agricole riprenderà (senza applicazione di sanzioni ed interessi) la riscossione dei tributi non versati per effetto delle sospensioni ad oggi vigenti, nonchè per i tributi dovuti nel periodo dall'1 dicembre 2017 al 31 dicembre 2017”, ha spiegato il sottosegretario all'Economia, che oggi è stata costretta a correre ai ripari, spiegando come “sostanzialmente, le imprese potranno rateizzare a partire dal primo gennaio 2020 le imposte sospese nel 2016 e nel 2017, accedendo ad un mutuo completamente gratuito, da contrarre subito, le cui garanzie sono a carico dello Stato. Tali imposte andranno pagate, detratta l'esenzione in de minimis (200.000 euro circa) e si verseranno solo per il differenziale anche per il 2018, come avvenuto per il 2017”.

“In situazioni emergenziali come quelle che hanno caratterizzato il centro Italia con il sisma 2016 è facile che le informazioni si confondano”, ha detto in una lettera inviata ai sindaci.

“Facciamo un esempio: l'impresa Mario Rossi che rientra nelle condizioni della zona franca urbana, con sede a Norcia, nel 2017 avrebbe dovuto pagare 70.000 tra imposte erariali, regionali, comunali e contributi dei lavoratori. Siccome la soglia del de minimis è di 200.000 euro, l'impresa non dovrà versare nulla per il 2017 e quindi potrà anche non accedere al mutuo. Se, però, il totale delle imposte dell'impresa invece che di 70.000 fosse di 210.000 euro, ci sarà la possibilità per l'impresa di accedere a un mutuo di 10.000 euro che verrà pagato a partire dal primo gennaio 2020, senza interessi e con garanzie dello Stato (questo significa che non si vanno a toccare gli impegni bancari delle Imprese)”.

“Per il 2018, se la medesima impresa rimane sotto il de minimis continuerà a non pagare nulla. Se, invece, lo supera dovrà riconoscere agli enti coinvolti (Stato, Regione, Comuni, Inps e Inail) il differenziale oltre i 200.000 euro. Specifico che nelle condizioni della zona franca urbana rientrano tutte le imprese che hanno subito danni al fatturato. Esistono, tuttavia, imprese che non hanno subito questo genere di danni ma che fanno parte del cratere sismico. Anche per queste è previsto l'accesso al mutuo di cui in precedenza”.

Spiegazioni insufficienti a placare la polemica politica.





“Il governo non può pretendere di fare cassa su chi non ha ancora una casa”, dice in una nota la senatrice di Forza Italia Paola Pelino, per la quale “è a dir poco sconcertante la richiesta di uno Stato pesantemente inadempiente, che non ha rispettato neppure lontanamente i tempi della ricostruzione, ma che invece dimostra tutta la sua spudorata ed efficiente rapacità nel chiedere il pagamento delle tasse finora sospese ai terremotati del Centro Italia. Arrivando finanche a consigliare a chi non è in grado di adempiere di indebitarsi con le banche. Mi auguro che la circolare del Commissario alla ricostruzione possa essere rivista. La piacentina Paola De Micheli, presidente della Federazione di pallavolo, faccia meglio nel secondo set e rimedi a un errore pesantissimo che al danno aggiungerebbe anche la beffa. Il governo Berlusconi prorogò più volte la sospensione dei tributi dopo il terremoto in Abruzzo, e non certo per l'intervento di chi oggi vuole attribuirsi meriti che non ha, ma soprattutto diede un tetto e una vita dignitosa a tanti cittadini in un tempo record. Alla sinistra, a questa sinistra come a quella di ieri, fare paragoni non conviene. La triste realtà di oggi è sotto gli occhi di tutti e chi chiede tasse ai terremotati in una simile situazione dovrebbe provare solo un po' di vergogna”.

“La legislatura si sta chiudendo nel modo peggiore possibile”, ha detto il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia. “Il governo ha dimostrato in più occasioni di fregarsene degli italiani e quello che sta facendo per la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia è vergognoso. Le casette non sono state assegnate a tutti. Le attività commerciali sono state abbandonate. Perfino le macerie sono ancora ammassate, mentre in arrivo ci sono solo tasse. La condotta del governo Renzi-Gentiloni nei confronti dei terremotati e di tutti gli italiani è disastrosa. Il centrodestra unito in un'ampia e coesa coalizione archivierà finalmente questa pessima stagione di governo”.

“Sulle tasse e il terremoto la destra è smemorata e fa solo facile demagogia”, invece, per la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane, per la quale “Gasparri e gli altri dimenticano che dopo il terremoto del 2009 i tributi furono sospesi dal governo Berlusconi solo per 3 mesi e che dovemmo strappare proroghe di volta in volta con le unghie e con i denti, con manifestazioni a Roma. Non dimenticherò mai che fummo accolti con la polizia in assetto antisommossa e che molti di noi furono anche aggrediti e picchiati”.

“Il governo e in particolare la commissaria straordinaria per il terremoto Paola De Micheli – prosegue Pezzopane – stanno facendo tutto quanto in loro potere per sostenere le famiglie e le imprese che hanno subito il terremoto nel Centro Italia. Anche sui tributi sono stati assunti tutti i provvedimenti possibili, nell'ambito di quanto consentito dall'Ue che sanzionerebbe aiuti di Stato, come è poi accaduto a noi per il terremoto dell'Aquila, per il quale stiamo ancora pagando. La legge di Bilancio e il decreto fiscale contengono importanti misure per il sisma, come la sospensione dei mutui, proroghe decisive, interventi per chi lavora per i terremotati, semplificazioni per accelerare la ricostruzione e tanto altro. Nel corso dell'esame parlamentare di questi due testi, che è nelle fasi di avvio al Senato, siamo pronti anche a fare tutte le migliorie possibili, ma la destra smetta di fare vuoti proclami”.

ALTRE MISURE

Il commissario De Micheli ha illustrato anche “alcune misure non contenute nella lettera ai sindaci ma per le quali pure desidero fare chiarezza”.

ZONA FRANCA URBANA

È contenuta nella Legge di Bilancio e vale per le imprese. Prevede un rinvio al 20 novembre 2017 (anziché al 6 novembre 2017 come inizialmente stabilito) del termine per la presentazione delle domande da parte delle imprese per accedere ai benefici e alle agevolazioni della Zona Franca Urbana. L'intervento prevede la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese e titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono la propria attività o che la avviano entro il 31 dicembre 2017 nella Zfu Sisma Centro Italia





BUSTA PAGA PESANTE

Vale per i cittadini che percepiscono reddito fisso, lavoratori dipendenti e pensionati. Prevede una rateizzazione fino a 24 mesi (rispetto ai 9 inizialmente stabiliti) e rinvio a maggio 2018 (anziché a febbraio 2018 come inizialmente stabilito) delle imposte sospese dal 24 agosto 2016.

SOSPENSIONE MUTUI PRIVATI

La sospensione del pagamento dei mutui per i privati verrà prorogata con un emendamento governativo, che verrà presentato la prossima settimana, al dl fiscale in discussione al Senato. Il dl fiscale entra in vigore prima della Legge di bilancio e quindi consente di anticipare i tempi di questa agevolazione.

Inoltre, nel 2018, abbiamo in previsione una negoziazione con l'ABI la revisione dei piani di ammortamento dei mutui privati – la stragrande maggioranza insistenti sulle prime case che verranno ricostruite a carico dello Stato – per evitare che le rate sospese comprensive di interessi di questi due anni, vengano caricate sul solo primo anno.

L'esigenza di fare chiarezza è quanto mai urgente, non per evitare – come qualcuno potrebbe pensare – che si facciano strada critiche di stampo politico e da toni elettorali, ma per avere la certezza che i cittadini e le imprese conoscano appieno i propri diritti, per poter ripartire con la ricostruzione. Questi territori si riprenderanno solo se tutti – imprenditori, amministratori locali e Governo – remeremo nella stessa direzione.

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