TERAMO: CHIUSURA GUARDIE MEDICHE, INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

11 Agosto 2016 16:19

Teramo -

TERAMO – “I cittadini saranno costretti a spostarsi di molti chilometri o a riversarsi nei pronto soccorso anche per problemi banali e meno gravi. L'onorevole Giulio Sottanelli sta predisponendo una nuova interrogazione al Ministro che sarà presentata alla ripresa dei lavori parlamentari, in particolare sulle tre sedi di guardia medica di Castellalto, Colledara e Nereto per le quali è prevista la chiusura già dal 1 ottobre”.

Lo afferma il coordinatore provinciale di Abruzzo Civico, Carlo Simone, a proposito della recente delibera della Asl di Teramo che prevede la chiusura di sette sedi di guardia medica (Campli, Castellalto, Cermignano, Colledara, Fano Adriano, Nereto, Valle Castellana) in modo definitivo e lo spostamento della sede di Torricella a Rocca Santa Maria.





“Ci eravamo già battuti per la chiusura del 118 di Isola del Gran Sasso portando il caso in Parlamento con un'interrogazione rivolta dall'onorevole Sottanelli e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin: faremo lo stesso anche per questo provvedimento sulla chiusura delle guardie mediche”

“Il processo di riorganizzazione della sanità sul territorio – aggiunge – Non può essere calato così dall'alto, soprattutto quando si tratta di decisioni che intervengono su servizi sanitari di base e rischiano di congestionare la rete dell'emergenza, chiediamo che ci sia un confronto più ampio e che questa decisione venga ripensata”.

“Decisioni come questa – aggiunge Siriano Cordoni, medico di base e membro del coordinamento provinciale di Abruzzo Civico – Minano dalle fondamenta il sistema sanitario pubblico, con la chiusura delle guardie mediche si nega ai cittadini la sicurezza di avere un medico a disposizione 24 ore su 24. Se di giorno i cittadini possono rivolgersi al medico di base, di notte e nei festivi non resterà che rivolgersi ai pronto soccorso. Ma sappiamo bene che non tutte le patologie sono di competenza del pronto soccorso, molte problematiche possono essere trattate dal medico di base o dal medico di guardia”.





“Questa delibera – conclude – Fa saltare quella funzione di filtro che hanno sia il medico di famiglia che quello di guardia, ovvero la funzione di selezionare i casi che devono o non devono andare in pronto soccorso, così si rischia di incrementare file nei pronto soccorso che non saranno più in grado di gestire al meglio le emergenze poiché impegnati con i casi più banali”.

 

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