TEATRO UNICO REGIONALE: RAINALDI RILANCIA LEGGE CON D’ALFONSO

di Marianna Galeota

18 Settembre 2014 08:34

Regione -

L'AQUILA – Un incontro con il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, “per riprendere in mano” il disegno di legge  'Abruzzo Teatro -Teatro stabile pubblico' per la creazione di un unico ente in grado di convogliare tutto il teatro abruzzese.

Ad annunciare ad AbruzzoWeb l'apertura di un tavolo con il governatore è Ezio Rainaldi, presidente dell'attuale Teatro stabile abruzzese che assicura “la massima apertura” da parte dell'ente.

Il disegno di legge, a firma dell'ex vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, che è decaduto dopo il cambio di governance dalla Giunta Chiodi a quella D'Alfonso, “dovrà essere rivisto alla luce del nuovo indirizzo politico – precisa Rainaldi – Ci si era fermati al recepimento degli aspetti tecnici per le eventuali incorporazioni di enti”.





Un unico, grande attore sulla scena culturale regionale: questo l’obiettivo del disegno di legge, che racchiuda l’esperienza cinquantennale del Tsa e quella trentennale dell’Uovo Teatro stabile di innovazione, nella produzione e distribuzione degli spettacoli, con un unico indirizzo programmatico di respiro abruzzese.

La proposta aveva suscitato forti polemiche da parte delle associazioni teatrali della costa e di quelle comunque escluse dal progetto, che accusavano il proponente di campanilismo in favore di quelle dell'Aquila, accusandolo di creare un nuovo contenitore di associazioni in grave dissesto finanziario.

Tra queste ci sarebbe potuta essere l'Associazione teatrale abruzzese e molisana (Atam), a rischio liquidazione per i debiti, ma la sua inclusione o meno nel progetto non è mai stata confermata e ora l'iter dovrà ripartire da zero con un nuovo testo.

“Ho chiesto un confronto con D'Alfonso per discutere di questi aspetti con l'obiettivo di un progetto nuovo di teatro – prosegue Rainaldi – La regione ha bisogno di un disegno teatrale ad ampio raggio per una ricaduta più forte sul territorio: la politica darà i suoi indirizzi per la cultura abruzzese”.





A proposito della grave situazione debitoria Atam, che con molta probabilità sarà costretta a sospendere la distribuzione di spettacoli in collaborazione con il Tsa fino a dicembre, Rainaldi aggiunge: “Questo ci penalizza e penalizza anche tutto il terriorio. Quella dell'Atam è una funzione importante e, se viene meno, è un danno per tutti. In primis per i dipendenti, poi per la competenza e l'esperienza che l'associazione ha nel settore”.

Lo spauracchio di una liquidazione per l'Atam potrebbe farsi sempre più reale dopo la bocciatura del Tar abruzzese del ricorso presentato dall'associazione contro il ministero per i Beni e le attività culturali (Mibac), dopo il taglio dei fondi necessari per il risanamento delle casse dell'ente, su cui grava un debito di 700 mila euro.

L’associazione ad oggi,inoltre, conta 9 dipendenti senza stipendio da dieci mesi.

Per quanto riguarda un eventuale ingresso dell'Atam nel progetto del teatro unico regionale, che potrebbe costituire un'ancora di salvezza per l'associazione, Rainaldi ora è più dubbioso che mai: “Con quella situazione debitoria immagino non potrebbe farne parte, ma noi ci auguriamo davvero che possa uscire da questa crisi nel modo più indolore possibile”.

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