TEATRO ROMANO, CASA STUDENTE ED EX MANICOMIO, TERAMO SOGNA AD APERIADSU

di Filippo Tronca

3 Ottobre 2019 21:31

Teramo - Cronaca

TERAMO – Le antiche vestigia delle domus romane dell'eta repubblicana, nell'area archeologica di Santa Maria delle Grazie. I progetti di riqualificazione, che Teramo attende da anni, come quelli della nuova residenza universitaria di viale Crucioli, la Cittadella della cultura nell'ex manicomio, e il recupero funzionale del teatro romano.

Tra un passato glorioso, e un futuro che non vuole essere da meno, ha spaziato il tema portante di “Aperiadsu”, evento promosso dall'Azienda per il diritto agli studi Universitari (Adsu). Una giornata che ha voluto celebrare, proprio affianco all'area archeologica, l'inizio dell'anno accademico e scolastico, tra degustazioni gratuite di eccellenze enogastronomiche del territorio, musica della tradizione abruzzese in chiave jazz, visite guidate e passeggiate virtuali in bike lungo l’antica Via Cecilia, la Strada maestra del Parco.

Ma soprattutto, alla presenza del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, del sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, e ovviamente del presidente Adsu Antonio Sorgi, che ha inteso fare il punto su tre progetti strategici, destinati a cambiare il volto della città.

A comiciare dalla nuova e avveniristica residenza universitaria in centro storico, da 221 posti letto. 

Il progetto e' graduatoria, per un importo di 20 milioni di euro, nel bando indetto dal Miur a livello nazionale, e prevede il recupero dei vecchi edifici universitari oramai dismessi di viale Crucioli.

Si e' in fase di progettazione esecutiva, e se arrivera l'ok defintivo, il bando di gara potrebbe essere indetto anche a giugno 2020.





“L'Adsu di Teramo non ha una residenza universitaria – ha spiegato Sorgi, che è anche il progettista – , ma possiamo far conto su una struttura di 14 mila metri quadri, da ripensare radicalmente. Il progetto, prevede quattro edifici, saranno eliminate le superfetazioni degli anni '60, ci saranno bar, ristorante e librerie, come momento di riconnessione alla citta'. E ancora impianti sportivi, giardini verticali, cucine comuni, a disposizione degli studenti, orti ubani e parcheggi, e un piccolo bosco”.

“Uno dei motivi premianti per il nostro progetto – ha poi detto Sorgi -, è l'alto livello di accessibilità per disabili, e il valore ambientale, in quanto la struttura sarà dotata di pannelli fotovoltaici, tali da renderla quasi autosufficiente dal punto di vista energetico”.

L'architetto Gianni Cimini, responsabile del servizio urbanistico del Comune di Teramo, ha informato sugli sviluppi della riqualificazione del teatro romano, il cui progetto definitivo sarà reso pubblico tra una decina di giorni, e per la realizzazione potrà contare intanto su 4 milioni dei 9 milioni complessivamente preventivati.

“L'idea e' quella della rifunzionalizzazione del teatro – ha spiegato Cimini -, che dovrà cioe' tornare ad ospitare spettacoli, nel cuore della città. E si è convenuto di abbattere i due edifici che insistono nella cavea. Il teatro avrà 600 posti, e superata la conferenza dei servizi prevista per il 14 ottobre, potremo arrivare a novembre all'approvazione definitiva in consiglio comunale, a quel punto potrà essere indetto il bando per l'affidamento dei lavori”.

“E' stato un progetto molto partecipato da parte della cittadinanza – ha poi osservato Cimini -, e questo è un segnale molto positivo”.

L'architetto Paolo Desideri ha illustrato infine lo stato dell'arte della progettazione della Cittadella della cultura, che nascerà grazie ai 30 milioni dei fondi del Masterplan per il sud, con il complessivo ripensamento e riqualificazione dell'ex manicomio. Il progetto sarà oggetto a breve della conferenza dei servizi.

“Sara uno straordinario intervento di riconnessione urbana – ha spiegato l'architetto – di un vero e proprio pezzo di città, che a partire dall'800 e' stato confinato, è stato isolato come luogo di segregazione. Per alcuni edifici è previsto il restauro monumentale, tenuto conto del loro alto valore. Per il resto si apriranno spazi, si demoliranno i muri della segregazione. La destinazione d'uso sarà quella dei servizi comunali e universitari. L'architettura contemporaea avrà un ruolo, in punta dei piedi”.





E' intervenuto anche Luciano D'Amico, ex rettore dell'Università. “I progetti dell'ex manicomio, e del nuovo studentato sono sogni che nascono da un incubo, quando nel 2012 l'università era indebitata e perdeva studenti, ed erano a rischio anche l'Isitituto zooprofilattico e il consevatorio. Questi due progetti sono stati un primo passo del rilancio, seguendo il sogno, credendo nel futuro”.

Per il comune è intervenuto il sindaco D'Alberto, appena rientrato da Roma.

“Siamo finalmente nella giusta carreggiata – ha detto il sindaco -, con progetti importanti e organici, che cambieranno il volto della città, che potra liberare potenziali enormi, sul fronte della produzione culturale e della nostra università”. A concludere è stato il presidente Sospiri. “Stasera sono un po' emozionato – ha esordito -, ho visto tre grandi progetti. Di due di questi, teatro ed ex manicomio, ne sentivo parlare quando ero qui a Teramo come studente universitario. Le Adsu devono offrire servizi universitari, ma anche quello che offre complessivamente una città, fa la differenza. Ci deve essere osmosi tra università e città. E andando oltre, l'Abruzzo deve superare i campanili, bisogna crescere tutti insieme, se cresce Teramo cresce tutto l'Abruzzo”.

All'organizzazione di Aperiadsu hanno contribuito Cia Teramo, l'istituto musicale “G. Braga”, la cooperativa Blue Line. Hanno partecipato Unite, Comune di Teramo, Fai Delegazione di Teramo, Legambiente e Ecomob Expo.

LA DIRETTA

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