TEATRO: L’ATAM NON MOLLA, ”NESSUN FUNERALE, FESTEGGEREMO I 40 ANNI” MA I DEBITI PESANO

24 Settembre 2014 19:16

L'Aquila - Cultura

L'AQUILA – “Nessun funerale in vista, ma la volontà decisa di celebrare al più presto i quaranta anni di attività dell’Associazione”.

Dopo gli articoli di AbruzzoWeb e giorni di silenzio sulla grave situazione debitoria che attanaglia l'Associazione teatrale abruzzese e molisana (Atam), ecco le ragioni del presidente, Giulio Cesare Primerano, che in una nota smentisce l'ipotesi di una liquidazione e motiva le cause del dissesto finanziario dell'ente culturale, che vede inoltre 6 dipendenti senza stipendio da 12 mesi.

Un carrozzone, quello dell'Atam, che ha accumulato negli anni debiti per quasi 1 milione di euro causati, specifica Primerano “dai tagli che, proprio a partire dal fatidico anno 2009, la Regione Molise al 100 per cento e la Regione Abruzzo all’80 per cento, hanno operato sui contributi previsti dalle relative leggi regionali, a cui si sono aggiunti i ritardi, quando non addirittura la mancata corresponsione, con cui i comuni associati hanno provveduto a corrispondere le relative quote associative”.





Ad aggravare una situazione già difficile, la sentenza del Tar che ha bocciato qualche giorno fa il ricorso dell'Atam contro il ministero per i Beni culturali per il taglio dei fondi necessari al risanamento delle casse dell’ente.

Primerano decentra l'attenzione dai debiti di casa propria per porre l'accento in tono ironico, anche su altre situazioni analoghe sul territorio, come se il generale andazzo negativo fosse sufficiente a giustificare 1 milione di debiti.

“Si ritiene, inoltre, necessario aggiungere, magari appena di passaggio, che, purtroppo, in situazioni analoghe se non peggiori si trovano altre istituzioni culturali, soprattutto aquilane, di cui, però assai poco si parla”, sottolinea infatti, annunciando in conclusione alcuni progetti in cui l'associazione sarà impegnata per il futuro.

“'Dalle New Town ad Amiternum', fortunatamente sostenuto finanziariamente da istituzioni di livello nazionale, chiaramente destinato al territorio dell’Aquila e già avviato con la preziosa collaborazione del Florian Teatro di Pescara; quello denominato 'Cratere e memoria', in preparazione per gli altri cinquantasei comuni feriti dal sisma; quello denominato 'Provincia dell’Aquila: ricerca di una nuova identità culturale', destinato a creare due reti coordinate nella Marsica e nella Valle Peligna”, conclude. (m.gal.)





LA NOTA INTEGRALE

L’insistenza con la quale, da parte di alcuni organi di stampa, si insiste nel porre l’accento sulle attuali difficoltà gestionali dell’Associazione Abruzzese e Molisana, induce a chiarire, prima di tutto che, tali difficoltà derivano essenzialmente dai tagli che, proprio a partire dal fatidico anno 2009, la Regione Molise al cento per cento e la Regione Abruzzo all’ottanta per cento, hanno operato sui contributi previsti dalle relative leggi regionali, a cui si sono aggiunti i ritardi – quando non addirittura la mancata corresponsione – con cui i comuni associati hanno provveduto a corrispondere le relative quote associative. Tra l’altro, si può affermare senza tema di smentita che il successivo taglio operato dal Mibact sui fondi Fus, così tanto enfatizzato, è stato una conseguenza pressoché inevitabile dello stato di cose appena richiamato.

Si ritiene, inoltre, necessario aggiungere, magari appena di passaggio, che, purtroppo, in situazioni analoghe se non peggiori si trovano altre istituzioni culturali, soprattutto aquilane, di cui, però assai poco si parla, e che l’Atam, in attesa delle iniziative legislative annunciate dalla Regione Abruzzo e finalizzate ad assicurare alle maggiori istituzioni culturali l’acquisizione dei requisiti previsti dalla normativa di riforma dello spettacolo dal vivo, di recente emanate dal Ministero competente, ha deciso di operare attraverso la realizzazione di tre importanti ed impegnativi progetti speciali: quello denominato “Dalle New Town ad Amiternum”, fortunatamente sostenuto finanziariamente da istituzioni di livello nazionale, chiaramente destinato al territorio dell’Aquila e già avviato con la preziosa collaborazione del Florian Teatro di Pescara; quello denominato “Cratere e memoria”, in preparazione per gli altri cinquantasei comuni feriti dal sisma; quello denominato “Provincia dell’Aquila: ricerca di una nuova identità culturale” destinato a creare due reti coordinate nella Marsica e nella Valle Peligna”.

Contestualmente l’Atam si accinge a riorganizzare la propria presenza nella Regione Molise e nelle altre province abruzzesi. Pertanto, nessun funerale in vista, ma la volontà decisa di celebrare al più presto i quaranta anni di attività dell’Associazione sulla base di un concreto e realistico processo di ristrutturazione aziendale, con il prezioso e paziente contributo del personale che, salvo limitate e non commendevoli eccezioni, appare quanto mai deciso a lottare per la salvaguardia del proprio posto di lavoro. Un ulteriore motivo per la dirigenza dell’Associazione, per ribadire il proprio massimo impegno per superare le difficoltà indubbiamente esistenti.

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