L'AQUILA: DOCCIA FREDDA PER PROFESSIONISTI E IMPRESE. STAMANI VERTICE IN REGIONE, CONFERITO MANDATO A D'ERAMO PER INCONTRO UFFICIALE GOVERNO

TASSE POST-SISMA: MARTINO, ”MINISTRO TRIA STOPPA EMENDAMENTI, STATO NON HA SOLDI”

25 Giugno 2018 13:45

L'Aquila -

L'AQUILA – “Non ci sono i soldi per i terremotati e per gli emendamenti al decreto varato dal Governo di Paolo Gentiloni“.

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, gela tutti sulla questione della restituzione delle tasse sospese per un anno e mezzo dopo il sisma dell’Aquila del 6 aprile 2009, da parte di circa 350 tra imprese e professionisti, che si sono visti recapitare cartelle esattoriali per circa 100 milioni di euro, in seguito al fatto che la Commissione europea ha considerato le somme come aiuti di Stato.

A denunciarlo, tramite un post di Facebook, il deputato abruzzese Antonio Martino, capogruppo di Forza Italia nella Commissione Finanze-Tesoro, che cita un articolo pubblicato su ItaliaOggi. “Quando tutto sembrava a un passo dalla svolta, in Commissione è arrivato a sorpresa il pollice verso del ministero dell'Economia, guidato da Giovanni Tria, per altro rappresentato in Commissione dalla sottosegretaria grillina Laura Castelli: quegli emendamenti non possono passare perché sono costosi e lo Stato, in questo momento, non ha risorse per quello”, scrive Martino.





Intanto, questa mattina, si è insediato un tavolo tecnico nella sede della Regione Abruzzo, coordinato dal vice presidente Giovanni Lolli e dal sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi. Nel corso della riunione è stato conferito al deputato aquilano della Lega, Luigi D’Eramo, il mandato per la richiesta di un incontro ufficiale con il Governo, per discutere il tema delle tasse sospese a seguito del sisma 2009 per cui è in corso la procedura di recupero.

“Guardate, stiamo parlando di qualche decina di milioni e anche meno (dalle zone franche agli sgravi sulle nuove assunzioni in zona, ad alcuni interventi di sostegno al reddito dei più bisognosi), quindi se arriva un muro 'europeo' a una spesa così, c'è da immaginare cosa accadrà per spese ben più consistenti come il reddito di cittadinanza e la flat tax. Fatto sta, che gli emendamenti sono stati trasformati in ordini del giorno (cioè in nulla) e per i terremotati di cambiamento non ce ne è proprio alcuno”, si legge infine sul profilo dell'onorevole azzurro.

Le parole di Tria gettano nella preoccupazione un intero territorio, già duramente colpito dalla tragedia del sisma e che lentamente sta cercando di risollevarsi: molte aziende chiuderebbero e per l’economia della città sarebbe un colpo fatale.

Nei mesi scorsi è stato prorogato di 120 giorni il termine per l’efficacia degli avvisi di pagamento che cadono nel mezzo dell’estate con aziende e partite Iva che avranno difficoltà a presentare le perizie per la stima dei danni del sisma da defalcare dalla somma da restituire, per la quale è stato chiesto l'innalzamento da 200 mila a 500 mila euro del cosiddetto de minimis.





Per risolvere la questione Regione, Comuni e imprese interessate sono ricorsi al Tribunale amministrativo regionale, impugnando la nomina da parte della Presidenza del consiglio dei ministri del commissario per il recupero che nei mesi scorsi ha notificato le cartelle esattoriali, di cui si attende la sentenza. Il 16 aprile imprenditori, rappresentanti delle Istituzioni e cittadini, in migliaia, sono scesi in piazza all’Aquila, per dire no alla restituzione, dichiarando di essere “reduci dal sisma vittime dello Stato”.

La settimana scorsa, poi, è arrivata l'approvazione da parte della Commissione speciale atti urgenti del Senato di due provvedimenti legati al terremoto di nove anni fa nell’ambito della conversione in legge del decreto contenente misure per il sisma del Centro Italia.

Nel provvedimento la Commissione si impegna “ad attivarsi con la massima urgenza, nell’avvio di nuove interlocuzioni e trattative con le Istituzioni europee e in particolare con la Commissione, al fine di riaprire le negoziazioni in merito alla procedura d’infrazione avviata e far applicare in modo coerente la normativa sul caso di specie riguardo la riduzione delle pretese fiscali e previdenziali in seguito all’emergenza sisma Abruzzo del 2009”.

Il secondo emendamento riguarda la dilazione di ulteriori due mesi per la produzione dei documenti da parte di imprese e professionisti, coinvolti nella restituzione integrale delle tasse ridotte e sospese dopo il sisma 2009, che per l’Europa, si configurano come aiuti di stato non legittimi, posizione su cui il territorio aquilano ha alzato le barricate, visto che  saranno 320 soggetti tra imprese e persone fisiche a dover restituire oltre 75 milioni di euro, con effetti devastanti per la già claudicante economia del cratere sismico 2009. In commissione Lega e Movimento cinque stelle hanno poi proposto una proroga fino al 31 dicembre prossimo, di un eventuale restituzione. (a.c.p.)

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