TASSE: BIONDI, ”GUERRA TOTALE AI BUROCRATI SUPINI A BRUXELLES, OGNI ATTO IMPUGNATO”

10 Febbraio 2018 08:00

L'Aquila - Video

L’AQUILA – “La vicenda della restituzione delle tasse sospese nel 2009 non è finita, ci sono più fronti aperti. Di fronte alla totale assenza di buon senso rispondiamo con la guerra politica, ma anche giuridica: ogni singolo atto sarà impugnato”.

È la minacciosa promessa del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, nel corso di una lunga intervista ai microfoni di AbruzzoWeb sui temi caldi della ricostruzione post-terremoto della città capoluogo.

Il primo cittadino non lesina critiche al meccanismo della ricostruzione, in particolare all’ufficio speciale (Usra) che a suo dire si deve “rigenerare”, divenendo un “braccio operativo del Comune” anche perché “i pareri sono in preoccupante calo”.

Infine sui mini elenchi per la ricostruzione, li definisce “una scelta per velocizzare l’apertura dei cantieri”.

TASSE: “GUERRA POLITICA E GIURIDICA, PRONTI I RICORSI”

“C’è una strategia che non anticipo per non scoprire le carte e dare elementi al nemico. Faremo tutto il possibile, compreso denunciare anche l’ultimo responsabile di questa vicenda grottesca”, assicura Biondi parlando dei ricorsi contro l’imposizione a restituire le tasse sospese alle imprese del “cratere”, considerate aiuti di Stato illegittimi dalle istituzioni comunitarie.





“Abbiamo istituito un tavolo tecnico con tutte le forze produttive che sta lavorando con le Avvocature della Regione e del Comune e con i professionisti incaricati dalle associazioni di categoria – ricorda – per smontare questo mostro giuridico per cui aver applicato una legge dello Stato diventa violazione delle norme europee”.

Sul piano politico, per il primo cittadino “purtroppo ci si scontra con l’irrazionalità e la cecità di certe strutture burocratiche che prendono ordini supinamente da Bruxelles senza opporre la minima resistenza”.

“Abbiamo chiesto tre cose al governo – elenca – primo, il riconoscimento dell’aiuto nel periodo del ‘quadro di riferimento temporaneo anticrisi’ per cui il livello del de minimis applicabile era a 500 mila non a 200 mila; secondo, il fatto che questi 500 mila rappresentassero una franchigia e non una soglia oltre la quale si paga tutto; terzo, tirare fuori dalle aziende che devono rimborsare le partecipate del Comune e della Regione”.

“Ci è stato opposto una sorta di muro di gomma, ci hanno risposto non si può fare perché la Commissione si è espressa negativamente – svela – Ho chiesto con quale atto, la replica è stata: una lettera della commissaria Vestager (Margrethe, commissario europeo per la Concorrenza, ndr), che tra l’altro non ci è stata neanche consegnata perché definita riservata. Se una lettera diventa una norma che può affamare un territorio, abbiamo il diritto-dovere di ribellarci”.

UFFICIO SPECIALE: “PARERI IN CALO, SI RIGENERI”

“Ho assistito negli ultimi mesi a un calo preoccupante dei pareri rilasciati dall’ufficio speciale, anche perché dal centro ci si sposta alle frazioni e questo rende tutto più complicato per la complessità urbanistica, edilizia, autorizzativa”, ammette poi.





Per Biondi c’è comunque “la necessità che la macchina si rigeneri non piegando la realtà esterna all’assetto, ma il contrario”.

“È stato sancito chiaramente che l’Usra è una sorta di emanazione del governo centrale, oltre all’istruttoria ha compiti di monitoraggio, controllo e confronto con l’esecutivo che decide il titolare d’intesa con il sindaco – conclude sul punto – Mi piacerebbe diventasse sempre più una sorta di braccio operativo che intrattiene con il comune un rapporto di collaborazione e condivisione degli obiettivi”.

MINI ELENCHI: “SERVONO A VELOCIZZARE, VA CAMBIATA FORMULA”

Quanto alla scelta dei “mini elenchi” sempre più rapidi ma sempre più snelli di contribuiti per la ricostruzione, secondo il sindaco “è una scelta neutra, che cerca di andare nella direzione della velocizzazione dell’apertura dei cantieri, perché se pubblico un elenco solo quando sono arrivato a una certa soglia faccio perdere mesi a un consorzio che ha già ottenuto il buono contributo”.

“Fosse per me lo farei tutte le settimane – confessa – se non rappresentasse un aggravio per la macchina amministrativa!”

“Non mi interessa fare la scena con i mega elenchi, anche perché ci rendiamo conto che una serie di condizioni sta rallentando la possibilità di aprire nuovi cantieri e su quello stiamo lavorando – annuncia in conclusione – L’ufficio speciale deve ricalibrare i meccanismi e dobbiamo trovare la formula per cui a ogni istruttoria di una parametrica parte prima ci sia possibilità di istruire anche la parte seconda: per un cittadino possono passare fino a 14 mesi solo per ritirare una lettera e non è possibile”. Alberto Orsini

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