TANGENTI: CHIUSE NUOVE INDAGINI SULLA STATI E ALTRI 4 INDAGATI

23 Aprile 2014 14:30

Regione - Cronaca

AVEZZANO – Il pubblico ministero della procura della Repubblica di Avezzano (L'Aquila), Roberto Savelli, ha disposto, confermando le accuse, l'avviso di chiusura delle nuove indagini nei confronti dell'ex assessore regionale di centrodestra alla Protezione civile Daniela Stati e di altri 4 indagati, nell'ambito dell'inchiesta di circa 4 anni fa per presunte tangenti legate alla società Abruzzo Engineering.

Si tratta del padre della donna, Ezio Stati, il marito, Marco Buzzelli, l'imprenditore Vincenzo Angeloni, ex parlamentare di Alleanza nazionale e presidente della Valle del Giovenco Calcio in serie C1 e  Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e di Selex service management, società del gruppo Finmeccanica.

È la prima tappa dopo il “riavvio” dell'inchiesta disposto, lo scorso dicembre, a 3 anni e mezzo dalle manette “eccellenti” per alcuni degli indagati, dal giudice per l'udienza preliminare avezzanese, Paolo Andrea Taviano, che aveva chiesto al pm di riformulare il capo di imputazione chiarendo meglio alcuni aspetti.

La Stati, passata nel tempo da Forza Italia ai finiani di Futuro e libertà, si è candidata alle elezioni regionali del prossimo 25 maggio con la lista Abruzzo Civico, a supporto al candidato del centrosinistra, Luciano D'Alfonso.

I fatti si riferiscono al 2009, mentre nell'agosto 2010 la notizia dell'indagine portò alle dimissioni della Stati, per la quale era stata chiesta l'interdizione dai pubblici uffici, e ad altre quattro misure cautelari: carcere per Ezio Stati e Angeloni, domiciliari per Buzzelli, obbligo di dimora per Stornelli.

Secondo le accuse, la Stati avrebbe fatto pressioni sul presidente della Regione, Gianni Chiodi, per modificare un'ordinanza della presidenza del Consiglio per far rientrare la società regionale Abruzzo Engineering tra quelle qualificate per le pratiche della ricostruzione del post-sisma dell'Aquila.

Alla società, le cui quote sono per il 60 per cento della Regione, per il 30 di Finmeccanica e per il restante 10 per cento della Provincia dell'Aquila, sarebbero dovuti essere affidati in particolare studi di progettazione.

La Stati è indagata nella stessa inchiesta anche per aver fatto ulteriori pressioni, sempre a favore della Selex, per l'affidamento diretto di fondi da parte della Regione accedendo ai finanziamenti Por e Fers per investimenti nel settore monitoraggio e prevenzione dei rischi sismici.





Secondo i pm, in cambio di queste pressioni la Stati e il convivente e poi coniuge avrebbero ottenuto diamanti dal valore di 15 mila euro, tv al plasma, auto e contratti di lavoro fittizi per lo stesso Buzzelli. (alb.or.)

“NUOVE ACCUSE VAGHE E ILLOGICHE ALLA VIGILIA DELLA PRESENTAZIONE DELLE LISTE''

“Dopo 4 mesi dalla pronunzia del gup, stranamente, viene riformulato in prossimità delle elezioni regionali e della presentazione delle liste un capo di imputazione altrettanto vago, illogico e privo di qualsiasi riscontro, che guarda caso finisce subito sui giornali”.

Così l’ex assessore regionale di centrodestra Daniela Stati, candidata con Abruzzo Civico a sostegno del centrosinistra di Luciano D’Alfonso alle elezioni del prossimo 25 maggio, commenta la diffusione della sua nuova imputazione per corruzione nell’ambito dell’inchiesta di circa 4 anni fa su presunte tangenti nell’ambito della società Abruzzo Engineering.

“Qualora la mia presenza dovesse recare un qualsivoglia imbarazzo alla coalizione che sostiene il candidato presidente D’Alfonso, sono pronta a ritirarmi per evitare qualsiasi strumentalizzazione”, conclude la Stati.

LA NOTA COMPLETA

In riferimento all’articolo di stampa apparso oggi sui quotidiani on-line in cui si dà notizia della chiusura indagini di un procedimento penale a mio carico preciso quanto segue.

L’attuale avviso di chiusura indagini non è altro che il seguito dell’annullamento del capo di imputazione da parte del gup di Avezzano nel dicembre 2013. Infatti, il gup aveva già annullato il capo di imputazione ritenendolo illogico, fumoso e privo di riscontri fattuali per i reati contestati rinviando gli atti alla procura della Repubblica per la eventuale riformulazione di un capo di imputazione logico o per l’archiviazione.





Orbene, dopo 4 mesi dalla pronunzia del gup, stranamente, viene riformulato in prossimità delle elezioni regionali e della presentazione delle liste, un capo di imputazione altrettanto vago, illogico e privo di qualsiasi riscontro, che guarda caso finisce subito sui giornali.

Rispetto alla precedente imputazione, già annullata, come detto, non è stata svolta alcuna nuova indagine, non vi è alcun elemento nuovo ma solo il rimaneggiamento della precedente astrusa imputazione col tentativo di creare discredito.

Dopo 4 anni, su mie sollecitazioni forse questa volta riuscirò a farmi ascoltare da un pm, considerato che non sono mai stata ascoltata e che a 4 anni dai fatti ancora non è chiaro quali sarebbero i reati da me commessi.

Come diceva Andreotti “A pensare male si fa peccato ma a volte ci si indovina”.

Ringrazio la procura della Repubblica di Avezzano per l’impegno dimostrato nel tentare di riformulare un capo di imputazione e soprattutto per la tempestività dimostrata nel notificare l’avviso di chiusura indagini alla vigilia della presentazione delle liste dei candidati al rinnovo del Consiglio regionale dell’Abruzzo.

In merito si impone una riflessione: non vorrei che qualcuno si stia affannando perché ad Avezzano ci sia una candidatura unica.

In ogni caso, qualora la mia presenza dovesse recare un qualsivoglia imbarazzo alla coalizione che sostiene il candidato presidente D’Alfonso, sono pronta a ritirarmi per evitare qualsiasi strumentalizzazione.

E ciò tenuto conto che la sottoscritta non ha mai compiuto alcun reato come ben sanno gli amministratori regionali sia di destra che di sinistra.

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