TAGLI RICOSTRUZIONE: MARCHETTI, ”MIEI POTERI A SOPRINTENDENZA? NON E’ DETTO”

19 Marzo 2012 17:56

L'Aquila -

L’AQUILA – “I miei poteri alla Soprintendenza? Non è detto”.

Il vice commissario per i Beni culturali, Luciano Marchetti, aggiusta il tiro su quanto riportato dal commissario, Gianni Chiodi, in merito alla decisione del ministro Fabrizio Barca di dotare le soprintendenze di un ufficio ricostruzione che si occupi esclusivamente delle vicende del terremoto.

“Il ministro non ha detto proprio questo – ha spiega Marchetti – Ha parlato di istituire un ufficio dedicato, ma questo potrebbe essere della Direzione regionale o dello stesso Ministero per i beni culturali”.





Una puntualizzazione, quella di Marchetti, che rispecchia il clima di contrapposizione in atto da tempo con la soprintendenza, guidata da Luca Maggi, causata essenzialmente dalla sovrapposizione di competenze tra la gestione delle procedure ordinarie e quelle emergenziali.

Ultimo, in ordine di tempo, lo ‘scontro’ sui lavori di ristrutturazione della chiesetta della Madonna Fore sospesi dal soprintendente perché, secondo lui, iniziati senza la sua autorizzazione, mentre dall’altro lato il vice commissario sosteneva di aver agito secondo ordinanze.

In merito alla scomparsa del suo vice commissariamento, annunciato da Barca nel corso della sua visita all’Aquila, insieme a quello dell’assistenza alla popolazione di Antonio Cicchetti e alla Struttura per la gestione dell’emergenza, Marchetti si dice d’accordo, senza però nascondere un po’ di amarezza.





“Mi dispiace lasciare le cose a metà – dice – perché quando inizio un lavoro lo voglio portare a termine. Però è giusto riorganizzare la struttura per renderla più snella e operativa. In particolare, noi ci siamo occupati della messa in sicurezza degli edifici, una fase ormai già avviata. Molte funzioni, poi, sono passate ai Comuni. Quindi è inutile mantenere una struttura che viene utilizzata a metà”.

Se sia tranquillo nel lasciare nelle mani del commissario il lavoro iniziato, ha detto: “Penso che bene o male quello che abbiamo avviato sia sul giusto binario. Domani incontrerò Chiodi e parleremo di come intende procedere per questo passaggio di consegne. È chiaro che bisogna sistemare le questioni ancora aperte. Il nostro ufficio ha speso 20 milioni in due anni, ci sono cantieri ancora aperti. Quantomeno si dovranno pagare le ditte che hanno fatto i lavori”.

Sul futuro dei 16 impiegati del suo ufficio, Marchetti ha spiegato che “si tratta di dipendenti del Mibac, tutti funzionari di ruolo che probabilmente verranno reimpiegati presso il commissario. Ma questa è una decisione che lo stesso commissario deve prendere con il ministero”.

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