SVILUPPO, RINFORZI DI PERSONALE IN REGIONE PER RENDICONTAZIONE E SBLOCCO FONDI FESR

di Marco Signori

25 Maggio 2016 08:30

Regione - Economia

L'AQUILA – Rinforzi di personale in Regione per velocizzare la complessa rendicontazione dei fondi europei Fesr della programmazione 2007-2013, che dovrebbe arrivare a compimento entro giugno, per consentire di liquidare le ultime somme destinate alle imprese.

E poi primi bandi per i primi tre settori, ricerca, aree di crisi e credito, entro l'estate per i 160 milioni di euro destinati alle imprese, dei 232 del Fondo europeo per lo sviluppo regionale di cui è dotato l'Abruzzo per la nuova programmazione 2014-2020.

La Regione ha individuato cinque assi strategici sui quali puntare: agroalimentare, farmaceutico, spazio e Ict, automotive, e tessile, abbigliamento, design e legno.

Alla costituzione dei nuovi Poli d'innovazione, o al rifinanziamento degli esistenti, sarà destinata parte della dotazione del Fesr, 125 milioni di euro per il settennato.





I 14 poli di innovazione esistenti, nati e cresciuti per favorire l'aggregazione tra imprese dello stesso settore con la programmazione 2007-2013 e che attendono ancora la liquidazione dei finanziamenti, sono ora senza risorse e dovranno far conto solo sulle proprie tasche se vogliono restare in vita.

La Regione è obbligata ad un cofinanziamento del 14 per cento, per questo è necessario attendere l'assestamento di bilancio che approda in Consiglio regionale entro luglio.

“Il Fesr è fatto di assi e di obiettivi – spiega ad AbruzzoWeb il vice presidente della Regione con delega alle Attività produttive Giovanni Lolli – si attivano i vari assi e mettono in campo i vari obiettivi man mano che si stanzia la propria quota di cofinanziamento, ragioniamo sul bienno 2016-2017 e stiamo aspettando di capire con esattezza quanto va alle imprese, visto che una parte del Fesr è destinata alla riduzione del rischio idrogeologico”.

“Vale la pena di ricordare che è il più piccolo Fesr d'Italia per il madornale errore fatto dalla precedente Giunta di andarsi a mettere con le regioni in fase di transizione, quelle cioè considerate emergenti dal punto di vista economico-sociale – aggiunge Lolli – Il risultato è che noi abbiamo avuto una riduzione delle risorse superiore al 40 per cento, passando dai 370 milioni della programmazione 2007-2013 ai 232 dell'attuale”.

“Si è trattato di una scelta politica, la Basilicata ad esempio non ci è andata. Marche e Umbria da un Fesr e un Fse all'altro hanno, al contrario, avuto un aumento del 20-30 per cento di risorse”, spiega.





“Nella precedente programmazione, tra le regioni in fase di transizione, insieme a noi c'erano Molise e Sardegna, con quest'ultima che per vari motivi ha preso la maggior parte delle risorse, tant'è che adesso nell'Fsc (Fondo di sviluppo e coesione, ndr) ci sono stati riconosciuti 130 milioni in più come 'risarcimento politico' grazie all'azione dell'allora sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini”, aggiunge ricordando come il documento della passata amministrazione regionale sia “tornato indietro con 190 osservazioni!”.

Il campus dell'automotive, ha però denunciato il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, è stato escluso dal masterplan. Ma “ci sono interventi importanti per il collegamento sulla Fondovalle Sangro, che è la cosa più importante visto che le autovetture vengono imbarcate al porto di Salerno – spiega Lolli – e per la banda ultralarga, per la quale si parte con i primi finanziamenti dai poli industriali di L'Aquila e di Atessa”.

“La rendicontazione della precedente programmazione è particolarmente complessa, basti pensare all'aggravio di difficoltà dovute alla rendicontazione della spesa per il personale – continua il vice presidente – infatti per i nuovi bandi stiamo prevedendo una procedura più snella”.

Negli uffici regionali si apprestano così a prendere servizio altri nove dipendenti, che si sommano ai cinque recentemente arrivati, con esperienza nella rendicontazione dei Programmi operativi regionali (Por) nelle Province.

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