SULMONA: SINDACO ALZA LA VOCE CON LA ASL, ”PRONTO SOCCORSO SENZA PERSONALE, SI RISCHIA LA PARALISI”

14 Ottobre 2017 17:12

L'Aquila -

SULMONA – “Pronto soccorso​ all'ospedale di Sulmona in grave sofferenza per carenza personale, urge rapido intervento radicale”.

È lo stesso sindaco, Annamaria Casini, da pochi giorni componente del comitato ristretto dei sindaci della Asl, ad alzare la voce sulla sanità peligna, dopo che nei giorni scorsi è stata la Cisl ha chiedere nuove assunzioni, denunciando una situazione “al collasso” nei reparti, e alla vigilia della valutzione dell'operato del direttore generale della Asl, Rinaldo Tordera, da parte della Regione che entro ottobre deve stabilire se confermarlo o meno alla guida dell'azienda.

“Intendo convocare un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti”, annuncia il sindaco in una nota, “e chiedo al direttore generale della Asl 1 di concordare a brevissimo un incontro alla presenza dei rappresentanti sindacali, della direzione di plesso e i direttori dei reparti coinvolti, affinché si possa finalmente fare chiarezza sulle numerose problematiche e si prendano rapidamente decisioni per superare questo momento difficile per la sanità peligna”.

“Il pronto soccorso di Sulmona versa in una situazione di pesante sofferenza per la ormai gravissima carenza di personale che sta logorando il reparto e sembra evidente che le decisioni poste in campo fin ora siano insufficienti”, aggiunge la Casini.





“Si rischia paralisi del servizio se non si interviene con soluzioni urgenti e straordinarie. Anche altri reparti del nostro nosocomio presentano criticità importanti riconducibili essenzialmente a carenze o problematiche legate al personale e/o insufficienza di mezzi”, continua il sindaco, che parla di “una situazione che mette a rischio non solo l'attrattiva dell’ospedale, con la perdita di utenti per inefficienze dei servizi e la riduzione di occupazione posti letto, ma la stessa capacità dei reparti di dare risposte di cura”.

“A seguito di tutte le segnalazioni pervenutemi, ora occorre dare risposte chiare e puntuali che non possono più essere rinviate. Si rende necessario e non più procrastinabile un intervento radicale per affrontare in modo deciso tutte le problematiche e dare soluzioni concrete e immediate”.

“Avevo chiesto di concentrare l'attenzione proprio sul miglioramento della gestione e ora occorre che il sistema sanitario nel suo complesso si assuma le sue responsabilità. È necessario dare risposte serie e credibili ai cittadini che hanno diritto a ricevere servizi appropriati”, conclude la Casini.

La nota della Casini arriva quasi contemporaneamente a quella con cui Tordera replica ai sindacati, spiegando come per il pronto soccorso “è stata utilizzata per intero la graduatoria concorsuale per reclutare i dirigenti medici a tempo indeterminato e attualmente è in corso la procedura per indire un nuovo concorso”.





“Nelle more del suo espletamento, è stato avviato un nuovo avviso pubblico, per incarichi a tempo determinato di lungadurata, ma va rimarcato che i dirigenti medici non accettano questa modalità di lavoro, in particolare per la Valle Peligna. Nel frattempo, per assicurare la continuità del servizio, è stata autorizzata attività aggiuntiva, oltre l’ordinario orario di lavoro, e si è inoltre alla ricerca di medici specialisti cui affidare eventualmente incarichi libero-professionali. Sul pronto soccorso l’attenzione dell’azienda è costante tanto che nei giorni scorsi è stata convocata un’apposita riunione dalla direzione aziendale in cui è stato nuovamente fatto il punto della situazione alla presenzadel direttore del Dipartimento e dei responsabili dei pronto soccorso”.

A proposito del centro trasfusionle, continua Tordera, “il direttore del dipartimento ha adottato un provvedimento d’urgenza spostando un medico dal laboratorio analisi al centro trasfusionale per il tempo necessario all’espletamento di un nuovo avviso pubblico. Va peraltro sottolineato che contestualmente si è proceduto allo scorrimento della graduatoria dell’avviso pubblico per il conferimento di incarichi a tempo determinato anche della durata di un anno. La stessa graduatoria è stata utilizzata per intero ma nessuno dei medici, secondo una tendenza purtroppo consolidatasi, ha accettato l’incarico di lavorare nella Valle Peligna. Si è inoltre tentato di utilizzare, senza successo, graduatorie di altre Asl, nonché di conferire incarichi occasionali ma anche questo ulteriore tentativo non ha dato esito positivo”.

Il direttore generale afferma infine che il reparto di urologia “non ha posti vacanti di dirigente medico in dotazione organica”.

“Le difficoltà – spiega – derivano dal fatto di aver dovuto trasferire un medico, per problematiche relazionali interne all’unità operativa, alle attivitàurologiche territoriali. Non è possibile assumere altri medicipoiché i tetti di spesa fissati per il personale non consentono di andare oltre l’attuale dotazione organica. In generale va precisato che le difficoltà a reperire dirigenti medici per i reparti con carenza di personale sono state più volte rappresentate e discusse con i dirigenti responsabili, il direttore  sanitario e  sindacati che ne hanno fatto richiesta”, conclude.

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