SULMONA: BLUNDO, ”SALVATA DA ESPROPRIO CASA DI VITTIMA DI USURA”

10 Agosto 2017 13:12

L'Aquila - Cronaca

SULMONA – “Ho istituito il mio ufficio politico presso l’abitazione del sig. Ottavio Panetta a Sulmona. Da questa attività è scaturito un esposto alla Procura della Repubblica da parte del sig. Antonino Maccarone, risultante essere uno dei creditori di Panetta. Vengo accusata di aver commesso un atto illecito ma così non è e posso dimostrarlo con carte alla mano”.

Lo afferma la senatrice del Movimento cinque stelle Enza Blundo, che spiega come “è nelle mie facoltà di cittadina al Senato, quella di poter eleggere uffici politici e questa operazione, così come quella eseguita a L’Aquila nel giugno del 2016” che, ricorda, “è servita ad impedire che una intera famiglia venisse cacciata dalla sua abitazione”.





“L’elezione del mio ufficio politico a L'Aquila, presso il domicilio di un'anziana signora di 91 anni invalida e allettata, ha determinato l'avvio di una nuova rateizzazione accettabile che ora stanno rispettando. Solo a seguito della mia azione si sono resi disponibili a rinegoziare le rate, mentre da anni veniva vessata dalle banche che avevano sempre negato il dilazionamento del dovuto”.

“Ho dato comunicazione dell’elezione del mio nuovo ufficio politico di Sulmona, così come contemplato dalla legge, al presidente del Senato, al prefetto di L’Aquila, al questore, al comandante dei Carabinieri di Sulmona, al comandante della Guardia di Finanza e al sindaco di Sulmona”.





“Nella comunicazione – prosegue Blundo – l’immobile del sig. Panetta, diveniva un bene protetto e in quanto tale, scevro da ogni possibilità di intromissione da parte di terzi e da atti di esproprio. Il fine è stato quello di tutelare un padre di famiglia, vittima di usura, che aveva già il diritto di essere risarcito dallo Stato e non trovo giusto che i ritardi burocratici penalizzino i suoi cari, costringendoli ad uscire di casa”.

“Tuttavia sono altrettanto dispiaciuta per il sig. Maccarone che si trova nella condizione di creditore nei confronti del signor Panetta. Sono entrambi cittadini che hanno diritto ad avere giustizia”, conclude Blundo.

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