TERAMO – Il marito di Simona Viceconte, 45 anni, suicida giovedì scorso a Teramo come la sorella Maura (51) – maratoneta e primatista dei 10 mila metri di fondo – è indagato per maltrattamenti e per responsabilità per dolo o colpa.
L'uomo è stato raggiunto da un avviso di garanzia emesso dalla Procura di Teramo, atto necessario all'autopsia che è stata affidata in mattinata ed è attualmente in corso.
L'avviso di garanzia è un atto dovuto in presenza di un accertamento irripetibile come l'autopsia che consente all'indagato di nominare un proprio consulente che l'uomo non ha nominato.
“Non c'è stata mai denuncia per maltrattamenti e l'unica questione in piedi tra la coppia era la imminente udienza di comparizione per la separazione consensuale”.
A tornare sull'argomento della iscrizione nel registro degli indagati di L.A., il marito di Simona Viceconte, la 45enne madre di due figlie che si è tolta la vita giovedì pomeriggio, impiccandosi nella sua abitazione a Teramo, è il legale dell'uomo, Antonietta Ciarrocchi.
Il fascicolo giudiziario è stato aperto dal pm Enrica Medori: ipotesi il reato di maltrattamenti e l'articolo 42 comma 3 del codice penale sulla responsabilità obiettiva nel reato.
Una iscrizione dovuta, si apprende negli ambienti giudiziari, per permettere di disporre l'autopsia e di chiarire alcuni aspetti ancora irrisolti dalle indagini.
L'esame necroscopico, affidato all'anatomopatologo Giuseppe Sciarra e in corso all'ospedale Mazzini di Teramo, dovrà tendere a chiarire l'eventuale segno obiettivo di maltrattamenti, così come di eventuali terapie antidepressive o l'esistenza di gravi patologie.
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