”STILLS OF PEACE”: NEL TERAMANO MOSTRA PER CONOSCERE IL PAKISTAN

11 Luglio 2014 12:51

Teramo -

ATRI – Da oggi può dirsi ufficialmente aperta la pubblico la mostra “Stills of Peace and Everyday Life”, promossa dalla Fondazione Aria – Fondazione Industriale Adriatica, in collaborazione con il Comune di Atri per il network Arte in Centro. L’ospite d’onore, l’Ambasciatore del Pakistan, Sua Eccellenza Tehmina Janjua, è arrivatO ad Atri per intervenire alla manifestazione d'apertura.

“Il Pakistan ha sempre vantato una grande storia artistica e culturale – ha affermato con piacere, preparando per l’occasione attraverso un discorso in italiano – tuttavia oggi un nuova generazione di artisti hanno iniziato ad esplorare nuovi linguaggi con gran successo adottando svariate e innovative tecniche, conquistando anche spazio nello scenario internazionale”.

“Sono molto felice del dialogo che si è aperto tra Italia e Pakistan  perciò ringrazio Arte in Centro per aver offerto un'ottima opportunità agli artisti pakistani per promuovere il loro lavoro – ha poi aggiunto – Dobbiamo continuare questa collaborazione tra le nostre culture per crescere insieme e grazie per aver consentito ad un “briciolo” di Pakistan di entrare in questa città.”.

Un progetto dalla valenza culturale riconosciuta da importanti istituzioni quali l’Università degli Studi di Firenze, la Società “Dante Alighieri”, l’associazione fondata da Giosuè Carducci che promuove il patrimonio culturale italiano nel mondo, oltre ai patrocini dell’Ambasciata del Pakistan a Roma, dell’Ambasciata d’Italia ad Islamabad e dell’Associazione Italia-Pakistan.

“Da oggi sarà aperta al pubblico la mostra Stills of Peace and Everyday Life, allestita nei suggestivi locali del Museo Capitolare–Cripta della Cattedrale – ha sottolineato il vicepresidente di Fondazione Aria – Fondazione Industriale Adriatica Ottorino La Rocca – Con grande soddisfazione presentiamo questa particolarissima esperienza di dialogo e di incontro tra le culture Italiana e Pakistana. In questo progetto, infatti, la Fondazione Aria, che nasce come cenacolo culturale, ha trovato in questo progetto ben espressi la maggior parte, se non tutti gli obiettivi ritenuti fondamentali della sua mission”.

È intervenuto in apertura, con i saluti istituzionali anche il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, che ringraziando innanzitutto l'Ambasciatore per la sua presenza e tutta l'organizzazione della Fondazione Aria, si è detto, inoltre, molto soddisfatto di aderire al network Arte in Centro.





“Far parte degli otto Comuni del circuto Arte in Centro – ha infatti dichiarato – significa una grossa opportunità turistica e culturale per la nostra città”.

A spiegare meglio il significato della mostra e dell’omonimo progetto sono stati poi i suoi curatori: Antonio Zimarino, Franco Speroni, Lavinia Filippi e Raffaella Cascella.

“L’idea di Stills of Peace è nata come modulo di ricerca e di incontro tra due culture, quella italiana e quella pakistana, grazie anche alle suggestioni che ho avuto confrontandomi con il Kitãb al-Mi’rãģ ovvero il Libro dell’ascesa del Profeta Maometto in cielo e delle sue relazioni possibili e probabili con la Commedia di Dante – ha esordito Zimarino – Abbiamo pensato quindi che allora come oggi, la poesia intreccia e lega le cose e si muove attraverso le Culture. Detto questo, credo che seguire i percorsi interculturali tra l’Italia e il Pakistan, significa dare una possibilità a questa strada” è stato l’intervento di Raffaella Cascella, ideatrice del progetto”.

“Le mostre sono un fatto culturale molto importante – ha poi proseguito – possono davvero aiutare a riconoscere o conoscere qualcosa di significativo del nostro presente se sono in grado di presentarci opere  e artisti selezionati attraverso delle motivazioni culturali chiare. La proposta di  Stills of Peace and Everyday Life vuole proporre al pubblico una ricerca e spingerlo ad incontrare delle possibilità di senso aprendo nuovi e diversi spazi di interesse”.

Lavinia Filippi, con il suo intervento, si è soffermata invece a parlare dell’incontro delle culture italiana e pakistana, ponendo al centro le difficoltà a cui devono far fronte gli artisti pakistani.

“In seguito ai drammatici eventi dell’11 settembre 2001, gli artisti pakistani hanno iniziato a sentire il bisogno di sviluppare un linguaggio più aperto – ha detto –  Non a caso a distanza di qualche anno dall’11 settembre, è emersa una generazione di artisti che sta scrivendo una nuova pagina della storia dell’arte pakistana”.

La Filippi, più precisamente curatrice della sezione artistica pakistana, ha selezionato otto artisti pakistani, le cui opere aprono un dialogo con quelle degli artisti residenti sul territorio abruzzese precedentemente selezionati.





Anche la Regione Abruzzo ha portato i suoi rappresentanti ad Atri per il vernissage, soprattutto per incoraggiare lo scambio di culture attraverso l’arte. A moderare tutto l’opening è stato inoltre  l’Assessore alla Cultura Domenico Felicione.

Durante gli interventi, hanno fatto da sfondo gli scatti in slide show del fotografo Pierluigi Fabrizio, volti a mostrare proprio il backstage di Stills of Peace.

Un momento molto particolare è stato infine quello del taglio del nastro presso il Chiostro della Cattedrale di Atri.

Ad accogliere l'Ambasciatore Janjua, le amministrazioni pubbliche locali,  i curatori e gli artisti alle porte del  Museo Capitolare – Cripta della Cattedrale, l'affascinante location nella quale è stata allestita la mostra, sono state le note di un quintetto d'archi del Conservatorio “Luisa D'Annunzio” di Pescara, ricreando una suggestiva atmosfera tra le opere d'arte contemporanea degli artisti italiani e pakistani Iffat Almas, Mobeen Ansari,  Sajjad Ahmed, Emanuela Barbi,  Farida Batool, Massimo Camplone, Sergio Camplone, Mandra Cerrone, Paolo Dell’Elce, Barbara Esposito, Attilio Gavini, Shalalae Jamil, Lali Khalid, Nadia Khawaja, Naiza Khan,  Aroosa Naz, Iacopo Pasqui, Giovanni Sacchetti, Risham Syed.

La mostra, che resterà aperta al pubblico dall'11 luglio al 10 settembre 2014, attraverso i linguaggi della fotografia, della video arte e dell’installazione, apre un confronto su temi relazionali, sociali ed esistenziali profondi e viene offerto, così, uno spaccato sulla ricerca attualissima dell’arte in Pakistan ed una conoscenza delle ricerche estetiche di artisti italiani originari dell’area Centro Adriatica.

Una mostra che pensa di proseguire nelle città di Islamabad e a Lahore in collaborazione con le Ambasciate e altre istituzioni culturali dei due Paesi.

“Nel mondo dell’arte ci sono tante mostre che ricordano, raccontano, urlano o ripetono; Stills of Peace and Everyday Life, nell’intenzione dei suoi ideatori e curatori, vorrebbe essere una mostra che pensa e fa pensare attraverso l’incontro inedito tra artisti italiani e la cultura visuale ed immaginale del Pakistan contemporaneo – si legge in una nota – Superando i pregiudizi, le distanze, le diversità di formazioni, culture e condizioni, nascono riflessioni tanto sulla specificità che sulle comuni esigenze di dignità, di significato, di etica e rispetto necessarie alla condizione umana”.

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