L’AQUILA – Gli Spedali Civili di Brescia hanno presentato istanza di ricusazione della dottoressa Erica Molino, biologa dallo staff di Stamina, nominata nell’ordinanza del tribunale dell’Aquila con cui si impongono le cure con infusione di cellule staminali alla piccola Noemi Sciarretta, di Guardiagrele (Chieti), affetta da Sma1, Atrofia muscolare spinale, coordinatrice dell’équipe che dovrà praticare gli interventi, con la motivazione della vicinanza “al metodo Stamina”.
La valutazione della giovane biologa è stato uno degli elementi di scontro nella discussione dei due avvocati nel corso dell’udienza in camera di Consiglio, a tratti dai toni piuttosto tesa, che si è svolta oggi, per discutere dei ricorsi presentati a seguito dell’ordinanza di cure immediate (entro il 25 luglio scorso) a Noemi, sia gli Spedali Civili di Brescia sia la famiglia di Noemi.
L’avvocato della famiglia di Noemi, Michela Di Iorio, si è opposta alla ricusazione spiegando davanti ai giudizi che “la dottoressa è molto competente e responsabile”.
Un altro elemento di scontro tra i due legali è stata la valutazione sulle liste di attesa: per il legale della struttura pubblica lombarda, Marco Mazzotta, ci sono e sono legate alla gravità dei pazienti, per l’avvocato Di Iorio non esistono, avendo l’ospedale bresciano fatto una lista sulla base dell’ordine cronologico delle ordinanze dei tribunali.
Proprio alle liste di attesa il tribunale per mano del giudice Ciro Riviezzo, presidente del tribunale, oggi assente, nel documento di fissazione dell’udienza odierna, ha legato la possibilità o meno di effettuare le cure alla piccola Noemi nel periodo che va dal 25 luglio alla data di oggi.
Ma le infusioni di cellule staminali fin qui non sono state effettuate, in attesa di questo pronunciamento. Comunque, avendo entrambe le parti chiesto rispettivamente chiarimenti (gli Spedali Civili di Brescia) e precisazioni (la famiglia di Noemi), è probabile che domani il tribunale dell’Aquila faccia un’ulteriore valutazione che dovrebbe dare il via libera alle cure con infusione di cellule staminali secondo il “metodo Stamina” alla piccola Noemi.
Nella parte finale dell’udienza ha preso la parola anche Andrea, il giovane padre della piccola, il quale ha ricordato che sono da dicembre scorso tre i provvedimenti emessi a favore di Noemi ma che a oggi la sua bimba non ha ancora ricevuto le cure.
Andrea ha esibito ai giudici le foto della piccola dello scorso dicembre e di oggi, nell’evidenziare sottolineare che la malattia neurodegenativa è peggiorata.
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