SPESE REGIONE: CHIODI, ”CHIARITO TUTTO E ORA RESTITUITEMI LA MIA DIGNITA”’

5 Febbraio 2014 13:04

Pescara - Politica

PESCARA – Ora “restituitemi la dignità” dopo le accuse di aver usato fondi pubblici per spese private e rimborsi di somme non dovute.

Così il governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, ai giornalisti convocati questa mattina a Pescara per una conferenza stampa, il giorno dopo l'interrogatorio in procura relativo all'inchiesta sulla rimborsopoli abruzzese che vede indagate, oltre al presidente, altre 24 persone.

In merito all'interrogatorio di ieri Chiodi ha ribadito di essere “certo di aver soddisfatto tutte le perplessità dei magistrati”.

LE CONTESTAZIONI: “29 MILA EURO PER 184 MISSIONI”

Il governatore ha poi spiegato che per il capo d'imputazione di peculato ed eventuale truffa l'ammontare al centro dell'inchiesta della procura di Pescara per il governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, “è di 29 mila euro con una contestazione di 184 missioni di cui 164 a Roma e le altre in Italia e all'estero”.

Oltre alle missioni romane a Chiodi vengono contestate, tra le altre, quelle di Milano, Arezzo, Taormina, Parigi e Nizza.

Il presidente ha quindi spiegato che le contestazioni derivano dal fatto che le missioni vengono indicate “con una generica dicitura di incontro istituzionale. Una pratica consolidata da 20-30 anni”.

Il governatore ha inoltre sottolineato che le missioni all'estero e in Italia “sono state facilmente ricostruite”, si sta procedendo con quelle di Roma “che al 99% sono relative a missioni istituzionali o di rappresentanza correlate alle mie quattro cariche”, nei quattro anni oggetto dell'inchiesta (2009-2012).





“NESSUN RAGGIRO SULL'HOTEL A ROMA”

“Che si trattasse di due persone e quindi che non ci sono stati raggiri lo conferma la fattura”.

Così Chiodi sulla notte in hotel a Roma, che è stata frutto di molte polemiche, trascorsa come confermato da lui stesso con la consigliera di parità della Regione Abruzzo, Letizia Marinelli.

Nella fattura, riferisce Chiodi, “c'è scritto due persone così come si rileva dalla tassa di soggiorno”.

“NESSUN FAVORITISMO ALLA MARINELLI”

In merito alla vicenda della consigliera di parità, Chiodi si è detto “contento” dell'iniziativa della procura.

“Da parte mia nessuna influenza che potesse determinare un favoritismo. Questo lo accerterà la procura”, ha detto.

“Quel giorno era a Roma per le celebrazioni dell'Unità d'Italia”, ha precisato Chiodi rispondendo a una domanda sui motivi della missione che lo portarono a rimanere la notte nella capitale.

E ha chiesto ai giornalisti, prima di iniziare le domande, di avere per la sfera personale “una considerazione particolare” e ha precisato di essere in conferenza come presidente della Regione.





“A CASA MIA TROVO GLI AFFETTI”

Ai cronisti che gli hanno chiesto con che spirito rientri in casa la sera, il presidente ha risposto “entro a casa mia perché lì trovo gli affetti”.

In merito alla vicenda che riguarda la sorella della consigliera di Parità Letizia Marinelli, Simonetta, l'assunzione a tempo determinato nella segreteria dell'assessore regionale al Personale, Federica Carpineta, “è discrezionale, ma è nella facoltà dell'assessore. Le segreterie degli assessori – ha concluso Chiodi – da sempre, in tutte le Regioni, hanno diritto ad avere uno staff politico di fiducia per il tempo di durata della carica di assessore”.

“HO SEPARATO QUESTIONI ISTITUZIONALI E SENTIMENTALI”

“Io ho sempre tenuto separate le questioni sentimentali e istituzionali – ha aggiunto Chiodi – Quelli che sono i miei rapporti personali non hanno trovato un minimo di favoritismo o di interesse personale”.

“L'imbarazzo – ha detto rispondendo ai giornalisti – l'ho provato per le cose che sono state scritte. È possibile che vi siano relazioni sentimentali che non ti portano a sconfinare nella scorrettezza”.

“GIUSTIZIA SOCIALE TRADITA? MACCHE'”

Alla domanda se fosse stata tradita la giustizia sociale, Chiodi ha risposto: “Ma quale giustizia sociale tradita! La consigliera di parità non è una scelta discrezionale e proprio perché c'era questa situazione personale non ho influito in alcun modo. Lo dirà la procura. Capisco che ci possano essere suggestioni, ma non è così”.

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