‘SOS SCUOLA’ AL MUSP DI SASSA: FARAONE (MIUR) ”ESEMPIO PER IL PAESE”

di Marianna Galeota

30 Luglio 2015 17:21

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “Una ricostruzione delle scuole partecipata che sia un esempio da seguire a livello nazionale”. 

Il sottosegretario al Miur Davide Faraone ha aperto stamattina la giornata finale del progetto Sos Scuola al musp ‘Gianni Rodari’ di Pagliare di Sassa all'Aquila.

Una ridisegno creativo del Musp che a sei anni dal terremoto ospita ancora la scuola e che dopo una settimana di lavoro delle associazioni Alveare per il sociale, ActionAid L'Aquila e Viviamolaq e Commissione Oltre il Musp oggi ha una nuova veste: installazioni artistiche, alberi da frutto, murales e giochi disegnati a terra, oltre a un’intera area esterna allestita con panchine fatte in materiali di recupero.





“Con Sos scuola si costruisce partecipazione sul bisogno dei cittadini. Un progetto importante che dà valore aggiunto alla scuola – ha detto il sottosegretario – Sos scuola è partito da Palermo per allargasi su scala nazionale toccando anche L’Aquila”.

Il progetto in un anno ha riqualificato tre scuole a Palermo, Arsoli e Roma e ha ottenuto dal Parlamento Europeo il riconoscimento 'Civi Europaeo Premium'.

La ricostruzione del polo di Sassa “inizierà alla fine del 2016”, ha annunciato l’assessore alle Opere pubbliche Maurizio Capri che ha accolto il sottosegretario e la deputata del Partito Democratico Simona Malpezza insieme all’assessore Emanuela Di Giovambattista

Il progetto di ricostruzione della scuola che inizierà il prossimo anno ha la firma prestigiosa dell’architetto Mario Cucinella che sta già lavorando fianco a fianco con le associazioni aquilane.





“Questo processo di partecipazione con associazioni, genitori, insegnanti e alunni dovrebbe essere di esempio per tutti – ha aggiunto Faraone – Per ridisegnare l’intera scuola, non solo in termini di edilizia”.

Sos scuola è nato un anno fa dall’associazione del regista Paolo Bianchini e dal suo film “Il sole dentro” che racconta la storia di due bambini guineiani, Koita e Fodè, morti nel vano carrello di un aereo per Bruxelles, dove volevano andare per portare una lettera ai politici europei.

Nella lettera il sogno di avere scuole nel proprio Paese.

“Questo progetto nasce per alimentare i sogni di tutti i bambini del mondo, proprio come quelli di Koita e Fodé – ha spiegato Bianchini – Dal grigiore delle scuole noi realizziamo il colore e la speranza. Creiamo la possibilità nel luogo scuola, che pè il contenitore della conoscenza della vita”.

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