SLAVINA SU HOTEL RIGOPIANO: PROCURA, ”DOMANDA E’ SE CI SONO RESPONSABILI”

20 Gennaio 2017 13:57

Pescara - Cronaca

PESCARA – Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, che insieme al pm Andrea Papalia coordina l'inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, aperta dalla Procura del capoluogo adriatico sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano, spiega le domande alle quali gli inquirenti, in queste ore, stanno cercando di fornire risposte.





“Le prime domande che riteniamo meritevoli di risposte, in relazione a questa vicenda, sono: esistono responsabilità umane connesse a questo fatto?'', dice Tedeschini.

“Il nostro dovere è fornire una ricostruzione che sia più accurata possibile: anche qualora non si arrivasse ad un processo penale, per il debito che abbiamo verso la collettività, il nostro dovere è quello di fornire risposte”, ha aggiunto Tedeschini, che insieme al pm Andrea Papalia coordina l'inchiesta.





E più nello specifico, spiega sempre la Tedeschini, ci si deve chiedere ''se quelle persone, dovevano essere lì quando è avvenuta la valanga? Quell'albergo, in quel dato momento storico, doveva essere aperto? Quella struttura poteva stare lì? Se le persone ad un certo punto volevano andare via, cosa ha impedito che ciò avvenisse? E più in generale: quanto avvenuto, è stato determinato da condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito?”.

Poi c'è la questione dei ritardi nei soccorsi: “È un tema rilevante, che approfondiremo, ma il fatto di porsi delle domande non implica di per sé un giudizio”.

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