SIT IN PER DONNA LICENZIATA AL CARREFOUR ”VOGLIONO CANCELLARE DIRITTI LAVORATORI”

di Filippo Tronca

23 Dicembre 2016 16:37

L'Aquila - Video

L'AQUILA – Tutelarne una per tutelare tutti. Con questo spirito oggi i sindacati ed anche militanti del Movimento 5 stelle assieme alla senatrice Enza Blundo hanno organizzato un volantinaggio fuori le porte del supermercato Carrefour dell'Aquila, nel pieno dello shopping natalizio.

A difesa della dipendente Sabrina Bartolini, presente anche lei al presidio, e licenziata con motivazioni, protestano i sindacati, “paradossali e inquietanti”, da parte della multinazionale francese. La donna, monoreddito e con famiglia a carico, è stata messa alle porte per assenza ingiustificata, quando però lei era in ferie. “Una trappola” per i sindacati, motivata solo dal fatto che l’azienda vuole liberarsi dei dipendenti come la Bartolini, iscritti al sindacato, Cgil in questo caso. E denunciano il cima di “omertà” che regna dentro il centro commerciale, che avrebbe, a dire dei sindacati, indotto i dipendenti a firmare una lettera “ispirata” in realtà dalla proprietà. La Blundo sospetta poi che l’azienda si vuole sbarazzare dei lavoratori contrattualizzati prima dell’entrata in vigore del Job act, per poter poi riassumere con le nuove regole, ovvero con meno tutele e con i famigerati voucher.

“Quello che mi è accaduto è profondamente ingiusto”, spiega Bartolini ad Abruzzoweb e alla domanda “ha ricevuto solidarietà dai suoi colleghi” la donna risponde: “solo da quelli iscritti al sindacato, dagli altri no, non ne ho avuta”.

Va giù duro Luigi Antonetti della Filmcams Cgil, che annuncia azioni legali.





“Abbiamo richiesto un’audizione assistita all'azienda – spiega Antonetti – e in quella sede abbiamo esibito le prove inoppugnabili che la donna era come previsto in ferie, e dunque che l’accusa di assenza ingiustificata è del tutto priva di fondamento” .

E incalza: “il comportamento dell'azienda è gravissimo e siamo pronti ad agire nelle sedi legali. Purtroppo non è un caso che la vittima di questo abuso è iscritta al nostro sindacato, è l'ennesimo caso. Del resto se quasi nessuno si iscrive ai sindacati al Carrefour, solo 4 su 70, come in altri supermercati, la dice lunga sul clima di omertà che regna li dentro. I lavoratori non si espongono contro l'azienda per paura”.

I dipendenti in una nota hanno però fatto quadrato intorno all’azienda, parlando di ottimali condizioni di lavoro,
e anzi accusando il sindacato, di “non aver mai, in questi anni, richiesto un incontro esplicativo con il resto dei lavoratori Carrefour, ma si è limitato a tutelare solo i propri iscritti, e le loro personali esigenze”.

“Quello che hanno detto nella nota – ribatte però Antonetti – lascia il tempo che trova, quella nota non è farina del loro sacco. Sono sotto ricatto? Sarebbe tropo facile se a dirlo sono io, sarebbe bello se lo dicessero loro, e noi siamo pronti a convocare un assemblea aperta”

Per la Blundo che sul caso presenterà un’ interrogazione parlamentare, è convita poi che quello che è accaduto accade è il portato delle dinamiche con le quali queste gradi aziende stanno approfittando del Job act: stanno tentando di ridurre i loro costi di lavoro. E per far questo mettono le persone nelle condizioni di dover abbandonare il posto di lavoro, con vergognose azioni di mobbing, dcui sono vittime anche i dirigenti, e fanno di tutto per licenziare chi è stato assunto come il caso di Bartolini, con le vecchie regole e tutele, per poter assumere con quelle del job act, cioè con vouhcer e contratti più flessibili, con possibilità di licenziamento anche individuali”.





Una ragione in più almeno per la Cigil, ma non la Cisl che sulla questione tace, per abolire il job act con il referendum, e mandare a casa il ministro Giuliano Poletti, finito nell’occhio del ciclone dopo e sue parole sui giovani che vanno all’estero, che ha scatenato un putiferio.

 

 

 

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