L'AQUILA – La ricostruzione privata della città è completata al 75%.
Lo ha detto il titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, Salvo Provenzano, ascoltato dalla commissione Territorio, presieduta da Luca Rocci.
Provenzano, fratello del neo ministro per il Sud Giuseppe, ha anche detto che la fase istruttoria sarà chiusa entro il 2021, alla media di circa 700 pratiche l'anno.
I lavori, invece, dovrebbero concludersi definitamente tra il 2023 e 2024, a patto che si reperiscano ulteriori 1,7-1,8 miliardi di euro, quelli che, secondo le stime, oggi mancano. Il dibattito in commissione è stato voluto anche dal consigliere Giustino Masciocco.
Presente anche l’assessore alla Ricostruzione, Vittorio Fabrizi, che ha sottolinato in chiave positiva ciò che è stato finora, in termini di normative e procedure. Fabrizi ha auspicato che questa complessa mole legislativa possa assurgere a modello per eventuali, future, necessità.
Per il centro storico cittadino sono state presentate finora 380 schede parametriche 1; ne mancano da istruire solo 9. Nei centri storici delle 13 frazioni più danneggiate, le parametriche 1 sono in totale 618: 552 istruite e 66 in corso di istruttoria. Ritardi per le frazioni danneggiate più lievemente.
Per quanto riguarda le parametriche parte 2, per il centro storico sono state richieste ai tecnici 367 istanze: presentate 309, di cui 286 istruite e 23 da istruire. Delle 58 che mancano, addirittura 55 hanno superato il termine dei 90 giorni previsto dalle legge. Per le frazioni, invece, richieste 637 istanze a fronte di 313 regolarmente presentate. Delle 321 mancanti, 261 hanno superato il limite temporale.
Resta aperto il grande tema delle frazioni. Provenzano ha detto che spesso e volentieri ci sono difficoltà nell'accertare la titolarità delle proprietà, ostacolo ulteriore a una rinascita complicata.
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