SISMA 2009: CHIUSURA UTR, SINDACI DIVISI; DE MICHELI, ”UTILE E NECESSARIA”

di Marco Signori

17 Novembre 2017 09:55

Regione -

OCRE – Si dividono i sindaci del cratere sismico del 2009 sulla decisione del governo di chiudere gli 8 Uffici territoriali della ricostruzione (Utr).

Se da un lato c'è chi si dice pronto a tutto pur di mantenerli in vita, dall'altro c'è chi considera saggia la scelta di accorparli in un'unica struttura, visto che alcuni Utr hanno un corposo arretrato di pratiche da esaminare e altri ne stanno istruendo appena una manciata.

Ad internvenire durante la manifestazione Officina L'Aquila anche il sottosegretario Paola De Micheli, che difende la scelta, da interpetare come una “opportuna razionalizzazione”, assicurando che non cambierà di una virgola il modello delle aree omogenee e della centralità dei singoli territori in ricostruzione.  

“Dell'abolizione degli Utr se ne parla da diverso tempo”, ricorda ad AbruzzoWeb il sindaco di Ocre (L'Aquila) Fausto Fracassi, “esistono anche documenti sottoscritti da me e da altri sindaci coi quali già un anno e mezzo fa avevamo ipotizzato una nuova architettura delle istruttorie e prefigurato una nuova struttura, in modo che i tempi che si accumulano potrebbero essere risolti in pochi minuti”.

“Sono estremamente favorevole a questo emendamento perché, numeri alla mano, ha centrato l'obiettivo”, spiega Fracassi, che è anche ingegnere e, da tecnico, afferma che “ogni Utr è diventato una Repubblica a parte, mi trovo con alcuni uffici che mi riconoscono alcune cose e altri che me le respingono”.

“Ci sono Utr con 120 pratiche in istruttoria, come quello di Barisciano, e altri senza pratiche – continua il sindaco – quindi con i dipendenti a spasso. Dal 2012 ci sono Utr che avranno istruito un numero di pratiche che si conta sul palmo di una mano. Con una struttura unica ci sarebbe una redistribuzione dei carichi di lavoro e si procederebbe più speditamente, con una struttura unica si velocizza e si rendono produttivi i dipendenti”.





Fracassi, che dice di far parte della “maggioranza silenziosa dei sindaci, di buon senso, che vuole l'accorpamento”, non risparmia critiche al Tavolo di coordinamento, che è tornato a riunirsi proprio ieri pomeriggio nella sede dell'Ufficio speciale (Usrc) di Fossa (L'Aquila): “Affermano che la scelta del governo compromette la ricostruzione, ma oggi la ricostruzione è ferma! – tuona il sindaco – Mentre si farebbe ripartire se venissero istruite le pratiche ad oggi ferme”.

E accusa anche i colleghi sindaci, “che chiedono ulteriori assunzioni! Ma per fare cosa, continuare a passeggiare negli uffici?”.

“Il Tavolo di coordinamento è una mera e pure invenzione di noi sindaci”, aggiunge, “non ci sono norme che lo istituiscono, non si è mai confrontato con l'unico organismo preposto che è l'assemblea dei sindaci, dal 2015 la legge Barca ha previsto il coordinamento tramite l'espressione di un coordinatore e speravamo che potesse essere utile alla causa ma non lo è stato, perché non è mai intervenuto su nulla e non ha mai redistribuito i carichi di lavoro”.

Il motivo per il quale alcuni Utr sono oberati e in altri “si passeggia per gli uffici”, per Fracassi è semplice: “Perché alcune aree non sono state danneggiate dal terremoto come altre, l'area omogenea 8, ad esempio, quella che comprende Barisciano, Fossa, Sant'Eusanio, Ocre, Poggio Picenze, Acciano, San Demetrio, Fagnano Alto, Fontecchio, Tione degli Abruzzi e Villa Sant'Angelo, è quella che ha il maggior numero di danni, ci sono infatti 130 pratiche ferme per non so quante centinaia di milioni di euro”.

Il provvedimento del governo al centro del dibattito trasferisce tutte le competenze all'Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere (Usrc) a partire dal primo maggio 2018, nel quale confluisce anche il personale oggi dislocato negli Utr. Sarà il titolare dell'ufficio, Paolo Esposito, a provvedere alla sistemazione logistica. Mentre i dipendenti assunti a tempo determinato dai Comuni resteranno in servizio presso i rispettivi enti fino alla scadenza dei propri contratti. Lo stesso Usrc potrà tuttavia stipulare convenzioni coi Comuni per aprire sportelli decentrati nelle sedi degli Utr soppressi.

DE MICHELI, ''RAZIONALIZZAZIONE CONDIVISA”

 “Forse è stato letto male l'emendamento, a settembre sono stati fatti più tavoli per condividerlo, e qualcuno che ora dice di essere contrario, aveva condiviso l'esigenza di una migliore organizzazione dell'ufficio della ricostruzione dei comuni del cratere aquilano, ed è quello che abbiamo fatto”.





Lo afferma Paola De Micheli, sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri con delega alla Ricostruzione 2009 e commissario di quella del 2016, oggi ospite all'Auditorium di Renzo Piano a L'Aquila per partecipare alla seconda giornata di Officina L'Aquila, entrando nel merito dell'emendamento presentato dal governo interamente sostitutivo del ddl n. 2942, di conversione in legge del decreto in materia finanziaria, approvato al Senato, e che ha provocato la protesta dei sindaci del cratere 2009 perchè cancella gli 8 Uffici territoriali della ricostruzione (Utr), costituiti nel 2012 per istruire le pratiche post-terremoto a Barete, Montorio al Vomano, Castel del Monte, Bussi sul Tirino, Caporciano, Goriano Sicoli, Barisciano e Rocca di Mezzo.

Il sottosegretario De Micheli ha aperto il convegno “Resilienza, rinnovamento e occupazione”, a cui hanno preso parte Paola Inverardi, rettrice dell'Università dell’Aquila, Giulia Urso, ricercatrice del Gran Sasso Science istitute, e Raniero Fabrizi, titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila.

Gli altri convegni verteranno sui temi “Vulnerabilità degli edifici: come garantire la sicurezza?” e “Sisma bonus: normativa, tecnologie e aspetti economici”.

“I sindaci – è entrata subito nel merito della querelle degli Utr il sottosegretario – sanno che sono la persona più disponibile sulla faccia della Terra, e ci possiamo incontrare ancora, ma ribadisco che non si toglie potere a nessuno, c'e' un tema organizzativo di rafforzamento dell'Ufficio speciale della ricostruzione di Fossa. Il modello di governance non viene minimamente toccato, e non è in discussione il modello delle aree omogenee. Erano semplicemente emerse criticità organizzative già da un anno e mezzo. E la soluzione trovata, e condivisa, è quella di spostare questo personale all'Ufficio della ricostruzione di Fossa, per garantire maggiore efficienza ed integrazione, tutto qui”

La De Micheli ha poi enfatizzato tutti gli altri aspetti estremamente positivi contenuti nel decreto. 

“In quell' emendamento – sottolinea infatti De Micheli – ci sono tutte le risposte alle sollecitazioni che arrivavano nel territorio. Richieste non sempre facili da far comprendere, perché in molti casi di carattere tecnico. Ci sono le risorse economiche, ci sono le proroghe sul personale, che su questo terremoto si è formato, e che per noi rappresentano un grande valore, e fino all'ultimo giorno del nostro mandato noi faremo riunioni per immaginare un percorso futuro per questo personale, a qualunque titolo questo personale è stato assunto. Ci sono aspetti nell'emendamento – conclude De Micheli – che specificano alcuni aspetti di dettaglio della ricostruzione privata, c'è una norma sulla ricostruzione pubblica che punta ad accelerare, un supporto in più, soprattutto per l'edilizia scolastica”. Filippo Tronca

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