SISMA 2009: ANCE, ”PRONTI PER TAMPONI OPERAI, MA CI SI DICA COME E DOVE”

30 Aprile 2020 18:59

L'Aquila - Terremoto e Ricostruzione

L'AQUILA – “L’ordinanza del Sindaco dell’Aquila non ci trova impreparati. Ance L’Aquila in questi mesi di fermo Covid ha studiato e messo a punto le strategie per una riapertura sicura dei cantieri a tutela delle maestranze, della città e degli stessi imprenditori che rischiano in prima persona un’imputazione penale in caso di contagio, secondo le norme governative. Siamo pronti a sottoporre a test tutti i nostri dipendenti, come ulteriore garanzia, a patto che ci si dica come e soprattutto dove”.





E’ questa la posizione emersa nel tardo pomeriggio di oggi, in una riunione dei vertici di Ance L’Aquila, dopo che il sindaco Pierluigi Biondi ha firmato l'ordinanza con cui si impone a tutte le imprese impegnate nei cantieri pubblici e privati del territorio aquilano il rispetto delle disposizioni contenute in un protocollo anti-covid che racchiude le buoni prassi in materia di sicurezza anti contagio, contrasto e contenimento alla diffusione del coronavirus. 

La disposizione, tra le altre cose, pone in capo alle imprese l’obbligo di effettuare test tra i dipendenti per verificare la negatività al Covid-19 entro 14 giorni dalla comunicazione della ripresa dei lavori. Il medico competente dovrà successivamente stabilire la periodicità degli esami





Per l'Ance, però è “importante conoscere anche i tempi in cui questi test verranno processati, considerate le migliaia di operai impegnati nella ricostruzione, dato che questo inciderà su ulteriori giorni di cassa integrazione che dovrà essere autorizzata dal Governo centrale. Le famiglie sono allo stremo, considerati anche i ritardi di erogazione delle misure di sostegno”.

L’ordinanza sindacale, si legge poi nella nita, “rafforza ulteriormente le misure di sicurezza Covid già previste dai protocolli anti contagio condivisi a livello nazionale e offrono una ulteriore tutela al capoluogo che, dopo il decennio del post sisma, non può permettersi altri ritardi né un secondo lock down. Questo penalizzerebbe anche la spesa delle risorse disponibili per la ricostruzione con grave minaccia sui futuri rifinanziamenti da condividere con miriadi di emergenze economiche nazionali. Per questo riapriremo i cantieri con molta prudenza e responsabilità. La stessa che va riservata agli operatori dell’edilizia che non possono sopportare un prolungamento dell’inattività”.

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