L'AQUILA – Litigare davanti ai figli minori è reato.
A deciderlo una sentenza della Corte di Cassazione, destinata a far discutere.
La Cassazione parla di maltrattamenti quando i bambini vengono costretti “a vivere in un clima di violenza, paura e continua tensione, derivante dal fatto di dover assistere, quali spettatori passivi, alle violente dispute tra i genitori”.
Non si possono quindi consumare “episodi di aggressività fisica e psicologica, condotte vessatorie e continui litigi, minacce e danneggiamenti di suppellettili”.
La sentenza della sesta sezione penale, arriva dopo che una donna aveva chiesto l'annullamento della sentenza di condanna sostenendo che i figli non fossero stati direttamente oggetto di aggressioni o soprusi, né di violenza psicologica, e non avessero mai manifestato alcun segno di disagio familiare.
Ma per i giudici “il raggio di copertura dell’incriminazione non può non estendersi a comprendere tutti i soggetti che facciano parte della sfera familiare”.
Sempre secondo la Cassazione i maltrattamenti inflitti da un coniuge all’altro in presenza dei figli “possono condurre alla dichiarazione di decadenza dalla potestà genitoriale”.
I giudici hanno esteso la sentenza ai feti ancora nel grembo materno, che sarebbero “in grado di percepire ciò che avviene nell’ambiente esterno in cui si stanno sviluppando”.
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