SEGRETERIA E DIREZIONE PD: IL 27 GIUGNO SARA’ LA VOLTA BUONA?

24 Giugno 2015 08:25

Pescara - Politica

PESCARA – E alla fine, dopo quasi 4 mesi dal congresso e quattro rinvii, il 27 giugno a Pescara il Partito democratico abruzzese eleggerà i 60 componenti della direzione regionale e i 15 componenti della segreteria, compresi i vice segretari.

A confermarlo ad AbruzzoWeb lo stesso segretario regionale Marco Rapino, che pure di fronte a tanta attesa non vuole però sentire parlare di ritardi.

L’ultima assemblea, fissata il 20 giugno, è stata cancellata, “solamente a causa della visita non preventivata e non certo rinviabile del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, componente dell’assemblea, a San Pietroburgo in Russia, per il Forum internazionale sulla sicurezza dei trasporti”.

E Rapino aggiunge che “il 27 a Pescara sarà prima di tutto un momento di confronto politico, in primis sull’esito del voto delle amministrative abruzzesi di maggio e anche sui dati elettorali a livello nazionale”.





Il piatto forte resta, però, quello della nomina da parte dell’assemblea, dei circa 60 componenti della direzione regionale. Ripartiti in base alle percentuali prese dai candidati alle primarie, ovvero, proporzionalmente alla luce del 72 per cento di Rapino, del 15 per cento di Alexandra Coppola, del 9 per cento di Alessandro Marzoli. E del 4 per cento del civatiano Paolo Della Ventura, che però nel frattempo ha lasciato il Pd per aderire a Possibile.

Rapino annuncia però che “ci sarà posto nel direttivo anche per quelli che hanno sostenuto Della Ventura, espressione della sua mozione, che hanno fatto una battaglia sui temi e meritano una rappresentanza”.

Per quanto riguarda la segreteria, Rapino lascia intendere che per loro invece difficilmente ci sarà posto.

E alla domanda: “saranno vice segretari i competitor delle primarie Marzoli e Coppola?”, come aveva lui stesso ipotizzato, Rapino risponde che “devo ancora parlare con loro, una cosa è certa, dovrà essere una segretaria unitaria, espressione di tutto il partito”.

Tradotto, se non saranno loro i numeri 2, si potrà anche concordare nomi a loro graditi, pure questo secondo una strategia ormai assodata.





Anche perché, come può nominare, Rapino può revocare come e quando vuole i componenti della segreteria.

“Nella segreteria c’è spazio per tutti quelli che vogliono lavorare. Ognuno avrà una delega, un tema da seguire – spiega – Se non sarà efficiente, se non sarà produttivo, sarà sostituto. Il partito non può permettersi rendite di posizione”.

Infine come detto il confronto politico sull’esito del voto: Rapino si porta avanti con il lavoro.

“Tolti i piccoli Comuni con liste civiche senza chiara connotazione politica, il Pd amministrava 27 Comuni, che dopo il voto sono diventati 28. Sopra i 5 mila conquistiamo Carsoli e Guardiagrele. Unica nota veramente dolente è, dunque, la sconfitta a Chieti, rimasta al centrodestra. Va detto che non ci ha premiato la congiuntura nazionale, le polemiche sull’accoglienza degli immigrati, lo scandalo di Mafia capitale, le riforme non facili che il governo di Matteo Renzi sta portando avanti, affrontando inevitabili resistenze”.

Il governo di centrosinistra in Regione non c’entra nulla? A questa domanda Rapino risponde che “il risultato elettorale ci fa comunque capire che la gente si aspetta moltissimo dal Pd, e che anche in Regione dobbiamo fare di più”. Filippo Tronca

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