IL CONSIGLIO DI STATO VALUTA IL RICORSO CONTRO I VINCITORI DELLA GARA

SEDE PROVINCIA L’AQUILA: IN 20 GIORNI VIA LAVORI O NUOVA AGGIUDICAZIONE

25 Maggio 2015 11:16

L'Aquila -

L’AQUILA – Arriverà entro una ventina di giorni la decisione del Consiglio di Stato sul contenzioso in corso sull’assegnazione dell’appalto da 11 milioni di euro per la ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009 della sede centrale della Provincia dell’Aquila in via Sant’Agostino, nel cuore del centro storico.

Una settimana fa si è svolta l’udienza e i giudici amministrativi di secondo grado si sono riservati la decisione sul ricorso presentato dal secondo classificato nella gara d’appalto, il raggruppamento di imprese (Rti) tra la romana Sac dell'imprenditore Emiliano Cerasi e l’aquilana Costruzioni Iannini, che contestano l’assegnazione dell’opera all’associazione temporanea di imprese (Ati) tra due ditte venete, la Coveco e la Guerrato.

In primo grado al Tar l’istanza è stata bocciata ma i ricorrenti non si sono arresi, continuando nell’azione amministrativa, curata dallo studio Vulpetti di Roma.





Tra le principali contestazioni, le modalità di assegnazione della gara, effettuata tramite il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che prevede una valutazione mista tra la proposta tecnica e il ribasso, entrambe concorrenti a un punteggio finale.

Ma la Ati Coveco-Guerrato avrebbe praticamente vinto con la sola offerta tecnica: infatti, prendendo il massimo (70 punti) sulla prima parte, si è piazzata in testa alla graduatoria, nonostante abbia scritto nell’altra busta un prezzo che supera di 1,6 milioni di euro quello della seconda classificata.

Interessante notare che, a dispetto della vittoria in primo grado e anche dell’istanza di sospensiva della gara, quest’ultima già bocciata sia dal Tar sia dal Consiglio di Stato, il cantiere non è stato ancora consegnato ai vincitori dall’amministrazione provinciale.

Nel frattempo c’è anche stato un cambio al vertice, con il presidente di centrodestra, Antonio Del Corvo, sostituito dal nuovo di centrosinistra, Antonio De Crescentiis, che deve ancora stilare una strategia sui numerosi immobili di proprietà della Provincia, tra gli altri anche la biblioteca “Tommasiana” ed ex liceo “Cotugno” nel cuore del centro storico del capoluogo.





Non preoccupa più, invece, almeno secondo quanto affermato qualche mese fa da Del Corvo ad AbruzzoWeb,  l’arresto assieme ad altre 34 persone del presidente e legale rappresentante dell’aggiudicataria Coveco, Franco Morbioli, avvenuto nel giugno 2014 nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Venezia sul “Mose”, il Modulo sperimentale elettromeccanico per la difesa delle acque veneziane.

Del Corvo aveva richiesto un parere legale in relazione a questa situazione e ha ottenuto il placet, dichiarando: “Secondo il nostro ufficio legale non inficia la procedura perché l’arresto non riguarda la società ma la persona”. Alberto Orsini

LA GRADUATORIA DELLA GARA D'APPALTO (Pdf)

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