MILANO – Sono 45 i 'presidi educativi' in fase di realizzazione in diverse Regioni italiane contro la dispersione scolastica, cioè l'abbandono precoce degli studi per ragioni di disagio, soprattutto sociale. Il progetto 'Oltre i confini' è stato presentato a Milano e si basa su un “modello di scuola aperto per prevenire e ridurre la dispersione scolastica, contrastare le povertà educative migliorando le condizioni sociali di minori svantaggiati e delle loro famiglie”.
I presidi educativi sono presenti sul territorio nazionale in nove regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Puglia, Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna).
Costituiscono un investimento per rinnovare, dal basso, le strutture della scuola, in particolare trasformano l'aula tradizionale in un'aula laboratorio polifunzionale arredata, non da banchi e da cattedra, ma da tavoli carrellabili, componibili ad isole, da sedie ergonomiche e attrezzature multimediali come panel touch, note book, stampante laser, videocamera, è stato spiegato in un incontro al quale hanno partecipato anche Stefano Buffagni, presidente del Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e viceministro allo Sviluppo economico, Giuseppe Guzzetti, già presidente della Fondazione Cariplo, e Walter Moro, presidente del Cidi di Milano e direttore del progetto.
L'iniziativa è stata selezionata nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che nasce da un'intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il governo.
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