SCIOPERO GRANDE DISTRIBUZIONE ABRUZZO, LA SCLOCCO STA CON I LAVORATORI

21 Dicembre 2017 17:35

Regione - Politica

PESCARA – Si schiera a favore dei lavoratori, l’assessore regionale abruzzese di Liberi e Uguali, Marinella Sclocco, che in una nota esprime piena solidarietà ai dipendenti delle aziende della grande distribuzione organizzata (Gdo) associate a Federdistribuzione che domani hanno indetto uno sciopero affinché si definisca un Contratto collettivo nazionale di Lavoro di settore e non si continui ad applicare un regolamento associativo del Terziario scaduto nel 2013.





“La barbara liberalizzazione delle aperture dei negozi non produce più occupazione – afferma la Sclocco in una nota – e non incrementa i consumi, anzi sta producendo lavoro “incivile” e lavoratori sfruttati ed esausti. Sostenere i lavoratori significa difendere il lavoro e la sua dignità. Non ci scordiamo che l’articolo 4 della Costituzione non solo riconosce il diritto al lavoro, ma gli dà un’attribuzione precisa descrivendolo come un'attività o una funzione che concorre al progresso materiale o spirituale della società. E come può il lavoro concorrere al progresso della società, se i suoi ritmi stanno distruggendo il tessuto sociale?”.

“Ikea – incalza poi l'assessore – ha licenziato una mamma per insubordinazione: non poteva rispettare i turni per accompagnare il proprio figlio disabile ad effettuare delle cure mediche. Ryan Air ha minacciato i lavoratori in Italia, Irlanda, Regno Unito, Germania e Spagna che avrebbero aderito allo sciopero indetto per rivendicare migliori condizioni di lavoro. Amazon ha chiuso le trattative per la definizione di un contratto integrativo dei dipendenti della logistica sottoposti a turni inumani ed è stata condannata per aver licenziato ingiustamente una donna infortunatasi sul lavoro che ha superamento del periodo di assenza dal lavoro. La Sevel si è 'scusata' dopo aver negato il permesso ad un lavoratore di andare in bagno, costretto ad urinarsi addosso. Il lavoro non può essere un luogo di minacce in Italia, come nel mondo”.





“E lottare per i diritti – conclude – non è solo un fine, ma un dovere morale che abbiamo per mantenere sana la nostra società e le nostre comunità, tenendole lontano da ogni forma di sfruttamento ed ingiustizia”.

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