SANT’OMERO: A RISCHIO ANTICO FRANTOIO, BLOCCATI 200 MILA EURO PER SALVARLO

20 Aprile 2015 09:11

Teramo -

TERAMO – Tesori d’Abruzzo che non vengono valorizzati per inerzia della politica e che rischiano anche di cadere in testa a qualcuno: caso emblematico è frantoio Di Emidio di Sant’Omero (Teramo), che risale all’Ottocento e le cui antiche e suggestive macine sono ospitate dentro una pinciaia, caratteristica abitazione realizzata in terra e paglia,tecnica detta anche “in terra cruda”, che, però, mostra preoccupanti segni di usura.

Eppure, per la sua ristrutturazione sono pronti 200 mila euro della Regione Abruzzo, stanziati nel 2012, ma ancora inutilizzati perchè il Comune non mette i 50 mila della sua quota.

A segnalare il caso ad AbruzzoWeb è l’ex sindaco di Sant'Omero, Alberto Pompizi, e il suo allarme viene lanciato dopo che due settimane fa è crollata un'altra pinciaia di Sant’Omero, poco distante dal frantoio, a seguito delle forti piogge.

Queste bellissime strutture che attraggono moltissim turisti ogni anno nel territorio della Val Vibrata hanno bisogno infatti di costante manutenzione e non devono subire infiltrazioni d’acqua dal tetto.





Un interesse culturale e turistico che non ha, però, evitato il crollo negli ultimi anni di cinque di queste antiche abitazioni.

“Sono molto preoccupato – si sfoga Pompizi – anche la pinciaia che ospita il frantoio rischia di fare la stessa fine se non si interviene subito”.

E per intervenire, anche per la manutenzione e in consolidamento della struttura, basterebbe spendere i 200 mila euro a fondo perduto del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, stanzati dalla giunta dell’ex presidente della Regione, Gianni Chiodi, nell’ambito degli interventi per l'incentivazione di “attività turistiche delle Vie dell’olio”.

Il Comune di Sant’Omero, che come quasi tutti i comuni abruzzesi deve stringere la cinghia e non ha una lira, per sbloccare i fondi dovrebbe impegnare la sua compartecipazione da 50 mila euro, che non riesce a far saltar fuori dal bilancio.





“Spero si trovi una soluzione in tempo breve – spiega Pompizi – per non perdere il finanziamento ottenuto dopo decenni di richieste mai accolte. Va tenuto anche conto che, oltre alla ristrutturazione, si realizzerà una Oleoteca comunale, uno spazio ristoro e aree di sosta attrezzate: il frantoio diverrebbe ancor più attrattivo grazie a un'applicazione per smartphone, in larga parte già, realizzata, che offrirà a i visitatori una guida turistica innovativa e interattiva”. Filippo Tronca

 

 

 

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