OGGI L'AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA; LA PRATICA ATTESA AL VAGLIO DEL VIA

SANTA CROCE: BANDO AL GRUPPO NORDA, 50 RIASSUNZIONI E NUOVO STABILIMENTO

21 Marzo 2017 19:09

Regione - Politica

CANISTRO – Nel corso di una  riunione pubblica, la commissione esaminatrice della Regione Abruzzo ha proceduto all’assegnazione provvisoria della concessione della sorgente Sponga di Canistro (L’Aquila) al gruppo Norda di Lecco.

L’impresa appartiene ai fratelli Pessina, titolari di marchi nazionali come la Sangemini e la Monticchio Gaudianello, editori, tra l’altro, del quotidiano l’Unità.

A concorrere per l’ambìto traguardo c’erano altri tre soggetti imprenditoriali, nessuno dei quali ha ottenuto i requisiti per l’assegnazione provvisoria.

Non ha conquistato il punteggio minimo neanche la Italiana Beverage, del gruppo Colella, società dell’imprenditore molisano Camillo Colella, che controlla la Santa Croce Spa, che ha imbottigliato acqua a Canistro fino a pochi mesi fa, ingaggiando poi un duro braccio di ferro con la Regione da quando, oltre un anno fa, l’ente ha negato proroghe e revocato la concessione per motivazioni respinte dall’azienda.





La società Santa Croce è proprietaria dello stabilimento di Canistro e dell’omonimo marchio.

Altre due contendenti non hanno invece raggiunto i requisiti sufficienti nell’autocertificazione relativa alla capacità finanziaria e, quindi, non sono state valutate nella fase finale: l’associazione temporanea d’impresa composta dalla Bruni industry Srl e dalla Edilcomar, che, secondo alcune voci, avrebbe avuto alle spalle un gruppo arabo, e la Aqua srl, dell’imprenditore avezzanese Mastrocesare.

Ora per il gruppo Norda comincia la fase decisiva, quella del vaglio dell’ufficio del Via (valutazione d’impatto ambientale), sia per quanto concerne gli impianti sia il  progetto del nuovo stabilimento, da realizzare in un’area messa a disposizione dal Comune, come scritto nella proposta di partecipazione alla gara bandita dalla Regione il 15 dicembre scorso.

Una realizzazione che si è resa necessaria per il fatto che l’attuale impianto è di proprietà della Santa Croce di Colella.

La Norda, come da proposta, si è anche impegnata a riassorbire 50 dei 75 dipendenti messi in mobilità e poi licenziati dalla Santa Croce dopo che la Regione ha revocato la concessione. Questo passaggio dovrebbe richiedere 60 giorni.





“Finalmente abbiamo terminato il nostro lavoro – spiega Iris Flacco, dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione e presidente della commissione – Ora speriamo che gli altri passaggi siano veloci, a partire dal Via, che deve valutare gli impianti e il progetto per il nuovo stabilimento da realizzare in un’area comunale”.

La Santa Croce aveva impugnato al Tar questo bando della Regione, arrivato a esito oggi, ma il ricorso è stato respinto dai giudici amministrativi pochi giorni fa.

Il gruppo Colella ha annunciato la presentazione di un ricorso al Consiglio di Stato, organo di secondo grado della giustizia amministrativa, contro la decisione.

Nell’annunciare l’aggiudicazione provvisoria “all’importante gruppo industriale Norda”, il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, che ha anche la delega alle Attività produttive, esprime “soddisfazione per la conclusione della vicenda auspicando la valorizzazione delle sorgenti e l’incremento dei livelli occupazionali”.

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